Morfina tra i farmaci abbandonati Scatta la rimozione immediata

Santanza, i costosissimi antitumorali non scaduti avrebbero dovuto essere riconsegnati Nella zona ci sono diverse telecamere che possono aver filmato chi li ha lasciati incustoditi

L’AQUILA. Ha un seguito il ritrovamento di parecchie scatole di medicinali antitumorali abbandonate un paio di giorni fa davanti alla farmacia comunale di Santanza, in via Beato Cesidio. Vicenda della quale è stato messo a conoscenza anche il sindaco Massimo Cialente. Si tratta di farmaci molto costosi, anche 370 euro a scatola, che erano lontani dalla scadenza e che sono stati forniti dall’ospedale dietro richiesta del medico del paziente. Tra queste confezioni vi era anche della morfina. Il fatto che i medicinali siano stati tolti in modo tempestivo dall’Asm non è secondario, visto che nella zona, come dicono i farmacisti, circolano diversi minorenni e, dunque, non era per nulla opportuno che chiunque potesse appropriarsene.

I medicinali, secondo alcune verifiche, sarebbero stati affidati, in quantità forse eccessiva, a un paziente il quale poi è deceduto. Trattandosi di prodotti mai usati e inscatolati avrebbero dovuto essere restituiti all’Asl, anche perché si tratta di confezioni che complessivamente hanno un costo di 4mila euro. Ora si vedrà quali di questi farmaci potranno essere riutilizzati.

Come sono finite lì quelle scatole? Si ritiene verosimile il fatto che chi ha depositato quei medicinali (teoricamente individuabile grazie alle tante telecamere fisse della zona) non sapesse che dovevano essere restituiti o non ci ha pensato in quanto sconvolto dalla morte del familiare. Va considerato positivamente il fatto che, comunque, sono stati messi vicino a un raccoglitore apposito e non sono stati gettati, come in passato è avvenuto, nei cassonetti dell’immondizia. C’è, addirittura, anche chi in passato si è disfatto di bombole di ossigeno. Visto, dunque, che si tratta di casi che si ripetono, sarebbe opportuno un preciso regolamento per il quale non sarà possibile fornire ai pazienti scorte eccessive di medicinali, ma un quantitativo giusto. Questo eviterebbe episodi come quello attuale.

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