CARSOLI

Morta di stenti, c’è la gara di solidarietà 

La salma di Violeta bloccata in obitorio da una settimana: servono 3mila 500 euro per i funerali e il rimpatrio in Romania

CARSOLI. Dragos è arrivato nella Marsica per riportare a casa sua madre. Dragos è il figlio di Violeta Blindescu, la donna romena trovata senza vita in una casa di Carsoli. Morta in solitudine e di stenti. Ma per il rimpatrio della salma, che si trova ancora in una cella frigorifera dell’obitorio dell’ospedale di Avezzano, servono soldi. Circa 3.500 euro. Così i familiari e i connazionali della vittima chiedono un aiuto per fare in modo che Violeta non sia nuovamente dimenticata.
Un appello è stato lanciato anche attraverso la rivista romena Rotalianul. E a Carsoli si è mobilitato lo Sportello Amico Caf Patronato. È stata attivata una gara di solidarietà ed è possibile offrire il proprio contributo nella sede di via Roma 218 o in quella di via Tiburtina Valeria (primo piano centro commerciale Maurys). Per informazioni, inoltre, è possibile contattare il numero 3809014925. Le somme raccolte saranno consegnate all’agenzia funebre romena che si sta occupando del servizio. Inoltre, è possibile inviare il versamento attraverso un bonifico: Iban IT50 O 05387 40510 000002407705 intestato al sindacato Esaarco provinciale di L’Aquila con causale Violeta Blindescu.
Il corpo senza vita della donna è stato scoperto giovedì 26 aprile a Carsoli. Era nudo e su un letto. Inizialmente, visti i lividi e delle tracce di sangue rinvenute su alcune lenzuola e nel cestello di una lavatrice, era stato ipotizzato un omicidio. Tanto che poche ore dopo c’era stato il fermo del compagno della 46enne, il connazionale Dan George Gabinat. L’autopsia disposta dalla Procura, invece, ha fatto emergere un’altra realtà. La donna, che in passato aveva lavorato come badante all’Aquila e a Roma, è morta per un’embolia polmonare causata da un grave deperimento organico. Una fine atroce in una storia dai contorni estremamente degradati. Gabinat, assistito dall’avvocato Emilio Amiconi, è stato immediatamente scarcerato. Ma l’uomo resta indagato perché secondo gli inquirenti potrebbe essersi reso protagonista di maltrattamenti nei confronti della compagna. (r.rs.)
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