SAN BENEDETTO DEI MARSI

Morto nel fiume, sfilano altri testimoni

Sono avventori e titolari di esercizi pubblici che avrebbero visto per l’ultima volta Collinzio D’Orazio prima della scomparsa. Oggi i funerali, il sindaco proclama il lutto cittadino

AVEZZANO. Sfilano altri testimoni sul caso della morte di Collinzio D'Orazio, il 51enne di San Benedetto trovato nel fiume Giovenco a 23 giorni dalla scomparsa, che risale al primo febbraio. La Procura li ha ascoltati per fare luce sulle indagini che si stanno rivelando assai complesse su quello che è stato denominato "il giallo del Fucino". L'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Lara Seccacini, vede iscritti nel registro degli indagati per abbandono di incapace due giovani del posto che per ultimi hanno visto la vittima riferendo di avergli dato un passaggio a casa. ipotizzato anche l'omicidio a carico di ignoti. Ascoltati dagli investigatori, hanno però spiegato di averlo poi lasciato in una strada del paese e di non averlo più visto. Oltre a loro, però, sono stati ascoltati nei giorni scorsi altri testimoni che erano in alcuni dei locali del paese quella notte, oltre a uno dei titolari degli esercizi pubblici. Sul caso lavoreranno anche i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Roma. Il Ris sarà chiamato ad analizzare le tracce sull'auto di proprietà di uno dei giovani indagati, con la quale avrebbero accompagnato a casa quella sera la vittima. In quel frangente ci sarebbe stato un incidente e i due giovani hanno raccontato di aver urtato un tombino.

I FUNERALI. Intanto oggi, sabato 2 marzo, è il giorno dei funerali. Sono in programma alle 14,30, presso la Sala del Regno di Avezzano . Il feretro giunge alle 16 presso il cimitero di San Benedetto dei Marsi per la sepoltura. Il sindaco di San Benedetto dei Marsi, Quirino D'Orazio, ha proclamato una giornata di lutto cittadino e che venga rispettato un minuto di silenzio nelle scuole. D'Orazio era scomparso da oltre 20 giorni e il suo corpo era stato rinvenuto dal nucleo sommozzatori dei Carabinieri di Pescara, insieme ai militari della locale stazione, a pochi metri dal canale di irrigazione denominato Piccola Cinta.

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