SAN BENEDETTO DEI MARSI

Morto nel fiume, spunta un biglietto 

È stato recapitato alla madre del 51enne. Nel mistero del Fucino si batte anche la pista della droga

SAN BENEDETTO DEI MARSI. Nel giallo di Collinzio D’Orazio, il 51enne di San Benedetto dei Marsi ritrovato senza vita nel fiume Giovenco dopo un mese di ricerche, spunta un nuovo e inquietante indizio che può dare una svolta alle indagini. Un biglietto anonimo è stato recapitato alla madre dell’uomo, Teresa Di Nicola.
Sul caso gli inquirenti stanno mantenendo il più stretto riserbo, ma secondo indiscrezioni, nel biglietto c’è un messaggio in cui vengono indicati particolari importanti sulla sera della scomparsa, il primo febbraio scorso. Proprio quella sera, la vittima era stata accompagnata a casa da due giovani, indagati dalla Procura di Avezzano per abbandono di incapace.

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Nel biglietto si farebbe riferimento ad altre persone coinvolte nella vicenda e il sospetto degli inquirenti è che dietro la vicenda vi siano questioni di droga. Più volte nei mesi scorso è stato ascoltato il fratello dell’uomo che a detta degli investigatori potrebbe sapere più di quel che dice. D’Orazio, stando al racconto fornito dagli indagati, è stato fatto scendere da un’auto in una strada isolata, a circa 500 metri dal punto in cui la vittima sarebbe finita nel Giovenco, per essere ritrovata 23 giorni dopo dal nucleo sommozzatori dei carabinieri di Pescara, a pochi metri dal canale di irrigazione Cintarella. Nella serata che ha preceduto la scomparsa ci sono molti vuoti. Il biglietto è stato consegnato ai carabinieri che, a quanto pare, avrebbero trovato un’aderenza con i fatti finora accertati.
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