Movida notturna Lo stop alla musica slitta di un’ora 

Il sindaco firma l’ordinanza che sposta all’una il termine per eventi, spettacoli e feste che animano l’estate

SULMONA. Slitta di un’ora lo stop alla musica nei locali e nel corso di feste in città. Il sindaco Annamaria Casini ha firmato ieri l’ordinanza con cui prolunga all’una il termine per tutti gli eventi pubblici, spettacoli e intrattenimenti musicali (anche nei bar) che si svolgeranno in città fino al 10 settembre prossimo. La polemica era esplosa dopo le serate pre-Giostra che si sono svolte nei borghi e sestieri cittadini. Sulmona è stata paragonata sui social network a Cenerentola, dal momento che lo stop alla musica era fissato a mezzanotte in punto. Troppo presto per i gestori di locali e per gli organizzatori delle feste nei borghi e sestieri, riducendo le serate estive a poche ore di musica e divertimento. Troppo tardi, ora, per alcuni dei residenti del centro storico, che si dicono contrari alla musica e al movimento notturno nelle serate estive sulmonesi. Un aspetto, quello del divertimento serale, che nella città ovidiana ha sempre causato polemiche tra i favorevoli e i contrari alla movida notturna.
Prova a trovare la strada del compromesso e della mediazione il sindaco Casini, prolungando di un’ora la chiusura fissata fino all’altro ieri alla mezzanotte. «Con l’atto che ho firmato abbiamo voluto coniugare le esigenze dei residenti con quelle di chi organizza le manifestazioni e del pubblico, considerando il fatto che, in questo periodo, estivo la nostra bella città è meta di numerosi turisti e visitatori», interviene il primo cittadino. «Tengo a precisare che finora si è seguita una norma regionale che stabilisce in modo generico il termine degli stessi eventi a mezzanotte». Un copione che si è ripetuto per due week end di fila, con l’orologio che non perdona e la musica che andava spenta nel clou della serata.
È lo stesso comandante della polizia municipale a spiegare che si applicava, prima dell’ordinanza di ieri, un vecchio regolamento. «La richiesta è stata formulata da borghi e sestieri», premette Antonio Litigante. «Se il Comune autorizza la musica fino a mezzanotte bisogna attenersi a questa disposizione. Diversamente sono i borghi e i sestieri che devono modificare la richiesta».
Ora l’ordinanza sindacale prova a rimettere ordine su questo argomento, con la consapevolezza che mettere d’accordo tutti in queste cose è praticamente impossibile. Da qui la strada del compromesso della musica accesa fino all’una di notte, che accontenta i residenti del centro storico e un po’ meno i protagonisti della movida notturna, che vorrebbero far festa anche oltre l’orario deciso dal sindaco.
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