Progetto grazie a un consorzio di comuni colpiti dal terremoto del 1976

Nasce la piazza della solidarietà Il Friuli posa la prima pietra a Fossa

FOSSA. Il paese di Fossa si vede in lontananza. Lì di vita, ormai, ce n'è poca. Ma il nuovo villaggio, quello fatto di Map (moduli abitativi provvisori) e di poco altro, pullula di gente. E proprio tra quelle casette, dove giocano i bambini e i panni stesi si muovono al vento, nascerà presto anche una piazza, grazie alla solidarietà del Friuli.

Il progetto di realizzazione della piazza è nato da un consorzio di Comuni friulani colpiti dal terremoto del 6 maggio 1976 con le sue mille vittime: è capofila Gemona (che all'epoca contò oltre 400 morti) seguita a ruota da Osoppo, Montenars, Artegna, Trasaghis e Bordano. Ieri i rappresentanti di queste realtà, lontane geograficamente, ma molto vicine nel dolore, erano tra la gente di Fossa, affianco al sindaco Luigi Calvisi, a porre la prima pietra di quella che sarà la piazza del villaggio.

Insieme alla Comunità montana del Friuli, alla parrocchia di Gemona e ad alcuni privati, gli amministratori friulani hanno raccolto 117mila euro da donare alla piccola comunità aquilana. La piazza sarà inaugurata a novembre, ma si inizierà a lavorare alla sua realizzazione fin dai prossimi mesi. «La nostra iniziativa parte da un errore, uno di quelli che abbiamo fatto a seguito del terremoto», spiega il sindaco di Gemona, Paolo Urbani. «Il nostro errore è stato quello di non pensare all'importanza di garantire il mantenimento del tessuto sociale.

Vi invito a non fare come noi: continuate a coltivare le tradizioni che avevate prima del terremoto, continuate a vedervi, non disgregate le comunità». E la piazza di Fossa servirà proprio a questo. «A 34 anni dal terremoto, appalteremo a fine anno gli ultimi due lotti del castello di Gemona, un simbolo della città», continua Urbani, «per terminarlo ci vorranno quattro anni. Per questo vi dico di non farvi illusioni: per rientrare in centro ci vorranno dieci o forse 15 anni, ma non dovete scoraggiarvi.

Noi ce l'abbiamo fatta e anche voi ce la farete. La tragedia può trasformarsi in occasione di sviluppo».  Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Calvisi, che ha sottolineato: «Far nascere una piazza nel nuovo villaggio non vuol dire dimenticare il centro di Fossa: lì i lavori sono già partiti e abbiamo reperito 11 milioni; vuol dire restituire ai cittadini una normalità anche negli anni che dovranno purtroppo passare lontano dal centro».

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