Nonni digitali: quando il computer cancella gli anni

Successo dell’iniziativa di Poste di alfabetizzazione web Anche lo storico Clementi torna sui banchi al d’Aosta

L’AQUILA.

«Avevo bisogno di reinserirmi nella società. Mi sentivo un estraneo in casa mia, perché ero il solo che non sapeva usare il computer». Il professore di storia medievale Alessandro Clementi ha 89 anni ed è oggi uno dei venti studenti del progetto partito dall’Aquila, “Nonni in Rete. Tutti giovani alle Poste”.

Accanto a lui, nel laboratorio di informatica dell’istituto superiore “Amedeo d’Aosta”, è seduta Alessandra Pezzopane. Ha 17 anni ed è la sua tutor. «È come se fossero davvero i nostri nonni», commentano Giorgia Patrignani e Roberta Fiordigigli, due delle studentesse protagoniste del progetto che coinvolge due classi del corso di informatica e una di “Sistemi informatici aziendali”, «anche loro a casa ci chiedono come si usano i pc e i telefonini». E mentre i nonni sono “in rete”, Maria Chiara Panone passa tra un banco e l’altro e scatta una foto ricordo. «Il valore didattico dell’iniziativa promossa dalle Poste in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale, è evidente», commenta la preside Maria Chiara Marola, «ma nella nostra città assume una valenza ancora più importante, perché crea uno spazio di condivisione per gli anziani, una fascia della società a rischio esclusione». La parte teorica di una delle 15 lezioni che terranno gli anziani oggi è affidata a Riccardo Lepidi e Daniele Climastone. Sono emozionati, ma hanno di fianco la professoressa che segue il progetto, Lorella Orsini, che dà loro coraggio. «Generazioni a confronto che mostrano volontà e coraggio fuori dal comune», commenta la docente. «I ragazzi rimangono a pranzo fuori per rimanere anche il pomeriggio, sono bravi».

Gli “studenti” che apprenderanno le nozioni base dell’informatica hanno un’età media che si aggira sui 75 anni. Nella vita sono stati operai, funzionari pubblici, infermieri. Maria Gabriella Marzi è un’insegnante di lettere in pensione da tanti anni. «Sono passata dall’altro lato», dice sorridendo. «Il mio insegnante si chiama Fabiano Rossi e ha 17 anni. È bravissimo. Ai tempi miei a scuola non c’erano i computer e non esistevano nemmeno i cellulari». Giuseppe Papa ha 88 anni e ha 10 nipoti. «Che sto a fare a casa?», commenta divertito. «Qui sono in mezzo ai giovani e imparo anche qualcosa». Accanto a lui c’è Lorenzo Buoncompagno e assicura che il suo studente «apprende velocemente». (m.t.)

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