Notte delle Streghe Tremila persone a Castel del Monte

I turisti hanno affollato le vie del paese fino all’alba per assistere allo spettacolo itinerante nel borgo medievale

CASTEL DEL MONTE. Non è vero che le streghe non esistono più. Ne sono convinti gli abitanti del borgo medievale di Castel del Monte: sanno che, ancora oggi, nella notte fra il 17 e il 18 agosto di ogni anno, chi riesce a lasciarsi alle spalle la razionalità e le risposte della scienza può ancora sentirle correre alla ricerca di una piccola anima da «rapire».

È la credenza popolare dei castellani, antichissima e tramandata fino ai giorni nostri dagli anziani e dai poeti locali (fra cui Francesco Giuliani, il pastore-poeta di Castel del Monte che ricostruisce la leggenda nei suoi diari). Una «fiaba» che ha radici lontane nel tempo, quando alle malattie e alle difficoltà della vita quotidiana non si riusciva a trovare rimedio. Così, la leggenda delle streghe che rubano l’anima delle neonate per trasformarle a loro volta in streghe, è diventata spettacolo teatrale itinerante: una recita corale, alla quale partecipa ogni anno tutto il paese per preparare la notte del 17 agosto, quando le streghe tornano a rivivere per le vie, sotto gli archi, nelle case e nelle scalinate del borgo. Ma in un passato nemmeno tanto lontano se una neonata non guariva dalla malattia i parenti si riunivano e decidevano che, per esorcizzare la «magia», bisognava fare il giro del paese e passare sotto 7 archi di pietra (re 7 sporte).

La manifestazione, curata dall’associazione «La Notte delle Streghe», cresce anno dopo anno, attirando turisti dal resto dell’Abruzzo e da tutto il Centro Italia. Un successo dovuto in gran parte all’impegno dei castellani, attori dello spettacolo, che replicano decine di volte in una notte le storie di uomini e, soprattutto, di donne e di mamme che in passato hanno lottato contro la durezza della sorte. Agli spettatori non resta che lasciarsi guidare lungo gli angoli del borgo per seguire l’evoluzione di queste storie, piccole scene recitate in dialetto castellano «italianizzato» per renderle comprensibili a tutti.

E così anche la notte scorsa, dalle nove di sera fino all’alba, oltre tremila persone hanno seguito le vicende dei castellani alle prese con le streghe, raccontate con dialoghi semplici e scherzosi nella scenografia naturale del paese. Un successo oltre ogni aspettativa anche per gli organizzatori, che hanno fatto un grande sforzo per gestire i gruppi – 27 in tutto e con una media di 120 spettatori ciascuno – che si sono succeduti fino alle prime luci del mattino. Alla fine, ad attendere il pubblico nella piazza del paese, c’erano gli stand di prodotti tipici, con formaggi locali, porchetta e miele.

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