Nuovo municipio, naufraga l’operazione 

Pesa la caduta di sindaco e giunta: sfuma la strada della conciliazione malgrado il parere favorevole di uffici e avvocato

AVEZZANO. Sfuma la strada della conciliazione per acquisire al patrimonio del Comune la mega struttura del nuovo municipio in stand by dal 2012: il commissario prefettizio, Mauro Passerotti, non conoscendo a fondo l’intricata storia del Contratto di quartiere II, ha lasciato cadere la proposta del collegio arbitrale che sollecitava l’Ente a chiudere la partita con l’Irim, il Consorzio di imprese che ha realizzato parte dell’opera, ed entrare in possesso del bene attraverso il pagamento dell’ultimo Sal rimasto sospeso (Stato avanzamento lavori): «Un milione e mezzo di euro con integrale compensazione delle spese di lite».
Niente da fare. La proposta, che sarebbe stata giudicata accettabile dagli uffici comunali e dall’avvocato Giorgio Sucapane – quest’ultimo incaricato dall’ex sindaco Gabriele De Angelis di individuare una soluzione alla lunga e controversa vicenda finita nel mirino della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti per completare il lavoro – ha perso efficacia il 31 luglio: era quello, infatti, ultimo giorno utile per l’accettazione della proposta di conciliazione elaborata dal collegio arbitrale con la consulenza tecnica d’ufficio dell’ingegner Rossini di Pescara, in contraddittorio col consulente di parte del Comune, l’ingegner Francesco Di Stefano (ora in pensione), con l’ausilio dell’architetto Sergio Pepe.
L’operazione fu messa in cantiere dall’ex primo cittadino un anno fa, quando affidò un incarico all’avvocato Sucapane per trovare una via d’uscita alla storia infinita del nuovo municipio, anche in via transattiva, con l’obiettivo di completare quell’opera messa in cantiere dall’amministrazione Floris nel 2006: in quest’ottica, per realizzare i lavori utili al trasferimento degli uffici comunali, aveva già destinato delle risorse in bilancio, compreso l’incasso della vendita della farmacia. Pie intenzioni naufragate l’8 giugno, quando il consiglio comunale ha votato contro il consuntivo aprendo la strada al commissario Passerotti. La partita del Contratto di quartiere II, quindi, resta ancora aperta, con l’inevitabile allungamento dei tempi e delle liti nella aule giudiziarie, dove l’Irim ha vinto l’ultima battaglia contro l’annullamento degli atti in autotutela deliberati dall’ex amministrazione De Angelis per entrare in possesso della struttura incompiuta costata alla collettività milioni di euro. E altri sei servono per realizzare gli impianti. Sulla questione sia il Comune che Irim hanno chiesto risarcimenti milionari: il rischio è che se vince l’Ente resta a mani vuote, se invece prevalgono le ragioni delle imprese riunite il salasso finirà sulle spalle della collettività.
©RIPRODUZIONE RISERVATA