Nuovo ospedale tecnologico e antisismico 

Paolucci: «Ci sono 40 milioni disponibili, ma ci servono i privati». Grimaldi (Anaao): il San Salvatore costa 15 milioni l’anno

L’AQUILA. Un nuovo ospedale all’Aquila, piccolo, ad altissima tecnologia, altamente antisismico e a risparmio energetico, che possa essere un’eccellenza in campo abruzzese e nazionale.
«Ci sono 40 milioni, che possono essere spesi per il nuovo ospedale dell’Aquila, ma la strada è quella del project financing, che va gestito bene, senza indebitare in maniera pesante la Asl», conferma l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci. «Nella rimodulazione delle risorse, abbiamo visto che c’è spazio per un nuovo ospedale all’Aquila. L’accordo di programma prevederebbe una doppia gara, con una parte pubblica e una privata».
«L’Aquila ha necessità di un nuovo ospedale, non soltanto per i pazienti, ma anche per chi ci lavora e soprattutto per gli studenti, gli specializzandi, che hanno bisogno di una struttura avanzata a livello tecnologico, all’avanguardia. È anche un motivo per investire sui giovani di qualità», è il parere del direttore del reparto di Malattie infettive e segretario regionale dell’Anaao, Alessandro Grimaldi.
«Ma c’è anche da sottolineare che gli attuali costi del San Salvatore sono insostenibili: l’ospedale ha una spesa di gestione di 15 milioni di euro l’anno, è fuori mercato. Il progetto dell’attuale ospedale risale agli anni Sessanta. È superato. Oltretutto era stato costruito per oltre mille posti letto, ma oggi ce ne sono 400. Non che sia brutta la struttura, anzi. Ma è troppo grande, dispersivo e obsoleto sotto tanti aspetti. Quante assunzioni si potrebbero fare con 15 milioni di euro e quanti ne avrebbe potute fare la Asl in questi anni nei quali ha speso tutti questi soldi? Il nuovo ospedale, quindi, è una necessità, non un capriccio. E poi», chiede Grimaldi, «perché in Abruzzo sono stati trovati i soldi per costruire nuovi ospedali, mentre per L’Aquila non se ne parla?».
Il segretario regionale dell’Anaao Assomed traccia anche un profilo di come dovrà essere il nuovo ospedale: «La struttura deve essere costruita innanzitutto da chi sa costruire ospedali e non da chi costruisce ponti o autostrade, perché necessita di una manodopera e una tecnologia avanzatissima. Dovrà essere un ospedale modulare, sicuro dal punto di vista antisismico, e poi ad alto risparmio energetico. E se si dovesse scegliere il project financing, bisognerà essere molto cauti nel valutare i canoni e cosa si vuole realizzare. La struttura deve essere riempita di contenuti», precisa Grimaldi, «con alta tecnologia e personale qualificato, all’altezza e al passo con i tempi. C’era un proposta di project financig tempo fa, ma volevano costruire un ospedale con 40 negozi, una follia. Comunque il confronto che abbiamo avuto mercoledì all’Auditorium del Parco con l’assessore Paolucci, è servito a far uscire allo scoperto le intenzioni della Regione. E mi sembrano buone».
Chi, invece, non è affatto d’accordo con un nuovo ospedale all’Aquila costruito in project financing, è il consigliere regionale del M5S, Sara Marcozzi: «Abbiamo più volte dimostrato, conti alla mano, che il project financing è una procedura dannosa per le casse della Regione, che si indebiterà per decenni pagando molto di più la struttura sanitaria», afferma. «È questo il risultato se si mercifica l’offerta sanitaria pubblica, mettendo le strutture in balìa di privati che hanno come primo scopo il profitto. La sanità in Abruzzo non si cura con la finanza creativa. Ci batteremo contro tutti i project financing in ambito sanitario. Questo governo regionale ha fatto già troppi danni. Stanno cercando di inquinare i pozzi prima di andarsene».
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