Operaio muore schiacciato da un muletto 

Il 43enne Marco Di Donato è stato soccorso e trasportato in ospedale. Inutile ogni tentativo di salvarlo da parte dei medici

AVEZZANO. Muore durante l'orario di lavoro alla Cartiera Burgo di Avezzano. Marco Di Donato, 43 anni, non ce l'ha fatta. È stato trasportato in gravi condizioni al pronto soccorso dell'ospedale di Avezzano, dove è deceduto a causa delle lesioni riportate. Sull'incidente è stata aperta un'inchiesta da parte della Procura di Avezzano. È avvenuto ieri pomeriggio intorno alle 16. Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio degli inquirenti, l'operaio stava lavorando all'interno dello stabilimento che produce carta patinata e cartoncino per imballaggi quando è rimasto schiacciato da un muletto. La dinamica dell'incidente non è ancora chiara. La causa della morte, secondo quanto accertato dai sanitari, sarebbe stata causata da uno schiacciamento. Dopo l'incidente, il dipendente è stato subito soccorso dai colleghi di lavoro che hanno chiesto l'intervento del 118. Sul posto è arrivata un'ambulanza che ha stabilizzato il paziente e trasportato al pronto soccorso Santi Filippo e Nicola in codice rosso. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime e tutti i tentativi di stabilizzarlo sono stati vani. È deceduto intorlo alle 19 mentre veniva sottoposto alla Tac.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti gli ispettori del lavoro della Asl e i carabinieri della compagnia di Avezzano, guidati dal comandante Pietro Fiano. Sono stati eseguiti dei rilievi per ricostruire la dinamica dell'accaduto e sono stati ascoltati anche gli altri operai. Sembra che al momento dell'incidente sul posto ci fosse un altro dipendente che avrebbe assistito inerme al dramma.
Sotto shock il personale della cartiera che fino all'ultimo minuto, dopo il trasporto in ospedale di Di Donato, ha sperato che le sue condizioni potessero migliorare. Invece dopo circa due ore è arrivata la notizia che ha gettato tutti nello sconforto. Marco Di Donato, che lascia la compagna di Avezzano, era conosciuto da tutti e ben voluto. Viene ricordato come un dipendente altruista e disponibile con tutti, una persona che trasmetteva serenità e di cui ci si poteva fidare. Era appassionato di ciclismo e amava trascorrere il suo tempo libero allenandosi in percorsi anche impegnativi. Amici e familiari ieri sera si sono stretti attorno alla compagna Pina D'Alessandro, anche lei molto stimata e conosciuta in città poiché gestisce con il padre “Sartoria del corso”, negozio di abbigliamento su via Corradini. L'inchiesta sull'incidente è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Laura Seccaccini, mentre le indagini sono state affidate alla compagnia dei carabinieri di Avezzano.
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