Ottocento famiglie si sdoppiano per pagare meno tasse sulla casa

Imu e Tasi, lotta dell’ente tra mancati introiti per abitazioni inagibili e minori trasferimenti dello Stato L’assessore Cocciante: «Bilancio da 870 milioni come Bologna e Torino, con un quarto del personale»

L’AQUILA. Ottocento famiglie si sdoppiano, ma non perché in casa l’aria sia diventata irrespirabile. Anzi. Lo fanno per pagare meno tasse. Per dirla con l’assessore al Bilancio Giovanni Cocciante «si adoperano al meglio». E così il Comune, oltre allo Stato meno generoso (12 milioni di aiuti straordinari per far quadrare i conti, a fronte dei 16 del 2016 e dei 24 del 2015), deve fronteggiare anche i nuclei familiari che giostrano con l’intestazione delle loro seconde case, nella piena legalità, così eludendo Imu e Tasi. Il nemico del cassiere del Comune, a otto anni dal terremoto, sono ancora le case inagibili del centro storico, che costituivano la magna pars del prelievo di tasse anche per le loro elevate rendite catastali. Per i mancati introiti di Imu e Tasi il Comune aveva chiesto 3 milioni e ha ottenuto 300mila euro. Un bilancio uno e trino, secondo il decreto del 2011 per armonizzare i sistemi contabili degli enti pubblici.

BOLOGNA E TORINO. Per una strana coincidenza, oltre agli ottocentisti che corrono veloci per pagare meno tasse, sono 870 anche i milioni del bilancio del Comune dell’Aquila. «Come Bologna o Torino, ma con un quarto del personale», dice l’assessore. Ci sono dentro, ovviamente, anche i trasferimenti per la ricostruzione. Il bilancio di previsione 2017/2019 prevede tagli lineari per quattro milioni (ogni servizio ha sforbiciato il 5 per cento).

32MILA PAGINE. A parte le spese incomprimibili (come quelle sul personale) la forbice si abbatte, tra l’altro, sui costi per carta, toner, cartucce, stampanti. Tagli su cinquemila capitoli. Allegato al documento c’è anche un piano di razionalizzazione per tutti i settori. A proposito. Il bilancio, si rammarica il sindaco Massimo Cialente, «è formato da 800 pagine di carta di cui dobbiamo fare 40 copie: totale 32mila fogli più toner o fotocopiatrice che ci vengono a costare cifre incredibili. Servono gli atti digitalizzati. Per non parlare, poi, della benzina, visto il problema delle sedi distaccate. Finché ci escono i geometri che vanno a controllare i cantieri va bene. Le auto dei vigili urbani consumano come una Rolls Royce. Anche sul riscaldamento bisogna darsi una regolata, ciascun dirigente deve stare attento come si fa nelle famiglie».

TASSE E SCONTI. La pressione fiscale, che vede L’Aquila tra le città meno tiranne – secondo la Mappa del fisco locale del Centro studi Unimpresa – resta pressoché immutata per Tari, Imu e Tasi. Paga di più chi lascia locali sfitti. Sconti in vista per i canoni di occupazione di suolo pubblico, col dimezzamento (dal 200 al 100%) delle sanzioni per quelle senza titolo, forse in omaggio ai costruttori che ne avevano fatto richiesta. A patto che tali ditte aderiscano al leggendario fondo etico Ance. Sconti pure per le anticipazioni sulle cantierizzazioni e la sistemazione di mantovane parasassi. Per la Tari previste riduzioni per chi fa il compostaggio, per chi vive da solo, per i pensionati iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, per chi fa manutenzione del verde e per quegli esercizi (bar, alberghi e ristoranti) che donano beni e alimenti ai poveri. Questi contribuenti potranno godere di un risparmio pari al 10% della tassa sui rifiuti.

AVANZI. Il Comune prevede un avanzo di amministrazione di 40 milioni, ai quali andranno sottratti gli immancabili debiti fuori bilancio, oltre ai residui attivi “fittizi”, tipo le multe che non si riescono a riscuotere.

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