Patate del Fucino, truffa sventata

CELANO. Vendono patate del Fucino Igp, ma non hanno la certificazione. Anche i tuberi locali possono essere taroccati. È successo nei giorni scorsi nella Marsica dove l’ente di certificazione (Ccpb) e l’ente di tutela (Ampp) del marchio Igp “Patata del Fucino” hanno scoperto una vera e propria truffa. In pratica, in alcuni supermercati della zona sono state vendute patate non prodotte da aziende con il marchio Igp. Nel Fucino, infatti, solo 271 agricoltori rispettano i parametri imposti dal Ministero per ottenere il marchio. Per questo è stato attivato l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari che si è attivato per contrastare comportamenti fraudolenti e irregolare commercializzazione delle patate palesemente non conformi al disciplinare dell’Igp. In pratica l'azienda agricola interessata avrebbe contraffatto l'etichetta e utilizzato un codice di registrazione appartenente a un'azienda agricola senza confezionamento regolarmente iscritta all’elenco dei produttori. Questo comportamento penalizza i pataticoltori già fortemente provati da un crollo vertiginoso dei prezzi delle patate arrivate addirittura a 16-18 centesimi al chilo. «La commercializzazione del prodotto è a discapito dei pataticoltori onesti che si sono impegnati, anche economicamente, a seguire il disciplinare Igp per dare al consumatore un prodotto di alta qualità», hanno spiegato dall'Associazione marsicana produttori di patate, «inoltre tali potenziali azioni fraudolente danno una immagine distorta del nostro territorio poiché non viene garantita l’autenticità della indicazione geografica protetta. Invitiamo tutti i pataticoltori marsicani a controllare e prestare maggiore attenzione nella commercializzazione della “Patata del Fucino Igp in protezione transitoria” nel rispetto delle regole stabilito nel piano di controllo».

Eleonora Berardinetti

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