Peculato, direttore delle Poste nei guai a Villavallelonga

Rinviato a giudizio con l’accusa di essersi impossessato di 30mila euro dei pensionati-risparmiatori

AVEZZANO. Peculato, falsità ideologica e materiale. Sono queste le accuse nei confronti di Raffaele Di Renzo, 38 anni, di Avezzano, rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Avezzano. Di Renzo è accusato di essersi impossessato, in qualità di direttore dell’ufficio postale di Villavallelonga, dei risparmi di persone anziane del paese per una somma di 30mila euro.

I fatti si riferiscono agli anni che vanno dal 2011 al 2012. In quest’arco temporale, sempre stando all’accusa, il direttore dell’ufficio postale avrebbe alleggerito gli anziani possessori di risparmi e di buoni fruttiferi. Somme inizialmente in lire e, dal 2001, convertite in euro.

Parte del denaro che si ritiene sia stata sottratta riguarda anche interessi maturati sui depositi e buoni fruttiferi emessi dal 1991 in poi. Per far risultare tutto in regola, sempre in base all’accusa, Di Renzo avrebbe compilato anche false distinte d’ordine degli assegni circolari con addebito sui conti dei correntisti e avrebbe apposto firme false su documenti e false attestazioni di avvenuti rimborsi dei titoli. In un’occasione avrebbe anche presentato ai carabinieri della stazione di Trasacco – che hanno competenza territoriale su Villavallelonga – una falsa denuncia di smarrimento di un titolo di credito.

Una decina i pensionati interessati dal presunto raggiro. Proprio uno di loro, però, aveva notato che i conti non tornavano e si era rivolto alle forze dell’ordine. Tutti i titoli e gli interessi sono stati rimborsati ai correntisti. L’accusa è stata rappresentata dal pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato.

Dario Pallotta

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