Perdonanza e Jazz, scoppia la polemica sul volontariato 

Masciocco (Art. 1): il Comune ha interrotto il rapporto con le associazioni per le manifestazioni affidando i servizi a una società esterna a 24mila euro

L’AQUILA. Scoppia la polemica, dopo Perdonanza e Jazz, i due più grandi avvenimenti che hanno caratterizzato l’estae aquilana. A dare fuoco alla miccia sono le associazioni di volontariato, che accusano il Comune di averle escluse per i servizi e di averli affidati a ditte esterne spendendo anche 24mila euro. E per i disabili.
Ma andiamo per ordine.
Le polemiche vengono rinfocolate da Giustino Masciocco, consigliere comunale di opposizione di Art. 1.
«Anche questa Perdonanza, con annesso Jazz italiano per le terre del sisma, è stata archiviata. Al di là della qualità degli eventi offerti o del costo delle sedie in prima fila, ci vogliamo soffermare su alcuni aspetti organizzativi delle manifestazioni che in questi giorni da più parti sentiamo denunciare: la mancata attivazione dei Gruppi di volontariato e la gestione dei servizi per i disabili. Per la prima, il Comune ha scelto di effettuare una procedura negoziata», sostiene Masciocco, «senza previa pubblicazione del bando, con determina dirigenziale n. 3276 del 14.08.2019 per l’affidamento dei servizi di Safety and Security di tutti gli eventi in cartellone, formalizzato poi con determina n. 3350 del 23/08/2019 per l’ammontare di 24.400 + Iva. Per queste attività il Comune dell’Aquila ha già in essere una convenzione, così come indicato per legge, con numerose organizzazioni di volontariato, con tutte le competenze richieste, al costo del rimborso per l’organizzazione. Qualcuno dirà: “È cambiata la legge!”. Certo, ma dopo la promulgazione della legge sul riordino del Terzo Settore, sono anche state emanate dal ministero degli Interni, Dipartimento nazionale della Protezione civile, le direttive comportamentali per i Volontari e le Pubbliche amministrazioni. Semplicemente», sostiene Masciocco, «sarebbe stato sufficiente attivare il Coc per tutto il periodo delle manifestazioni, e non per i solo due cortei, pianificare le attività in concerto con le Odv come è stato fatto fino all’anno passato. Avrebbero avuto personale con le più disparate qualifiche e i mezzi a loro disposizione».
«Per intenderci», prosegue Masciocco, «moduli antincendio, estintori, idrovore, e non operai con scope e pale durante uno dei nubifragi più violenti della stagione che ha visto. Ed a costo del rimborso. Valuteremo un’analisi dei costi per gli anni passati rispetto al corrente, per verificare quanto in realtà si sia risparmiato (o sperperato), ma quel che è già evidente è la mortificazione inflitta a chi per anni è stato sempre a disposizione delle varie amministrazioni comunali, anche nelle situazioni più difficili. Il volontariato», conclude l’esponente di Art. 1, «è una risorsa e non una spesa, e men che mai un modo fittizio per espletare ad un dovere di legge».
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