Pescina, meccanico morso dal ragno velenoso: "Salvo grazie ad un amico"

Parla l'uomo finito in ospedale dopo la puntura di un insetto arrivato dalla Spagna con un tir: "Sto meglio, ma ho avuto paura"

PESCINA. Qualche giorno di riposo e di cure a casa, a base di cortisone, e poi di nuovo al lavoro. Per il meccanico di Pescina, Gianni Iulianella, di 47 anni, che è stato punto da un ragno velenoso, dal nome melodioso ma dagli effetti fortemente tossici, la disavventura è finita, tutto sommato senza gravi conseguenze. Il “ragno violino” che gli ha inoculato una dose di veleno è diventata una vera star in casa Iulianella. Proprio così. Il “musicista” – indovinate un po’ – si trova dentro a una bottiglia di vetro, più che mai arzillo. «Ho chiesto di poterlo tenere per qualche giorno a casa», riferisce il meccanico, attorniato dai parenti che lo hanno accolto festanti a Pescina, di ritorno dall’ospedale, dove è stato un solo giorno. «Poi, probabilmente, il ragno verrà trasferito in un centro anti-veleno, anche se potrei affezionarmi e, chissà, anche tenerlo e alimentarlo», afferma sorridendo Iulianella.

leggi anche: Avezzano, in ospedale per il morso di un ragno velenoso arrivato dalla Spagna Il ragno-violino era nel cofano di un camion. L’uomo, un 54enne di Pescina, è ricoverato

«Comunque», aggiunge, «ho avuto un po’ di paura l’altro giorno quando mi sono reso conto che la puntura all’avambraccio era stata di un ragno velenoso. Per fortuna in quei minuti era capitato in officina un mio amico cacciatore. Conosce un po’ gli insetti e i ragni e mi ha subìto fatto capire che poteva essere il veleno l’origine del gonfiore del braccio e del forte dolore. In un attimo mi ha legato, con un laccio, la parte superiore del braccio per rallentare la circolazione nel sangue del veleno e poi di corsa in ospedale. Non prima, però, di averlo catturato e messo in una bottiglia. Al pronto soccorso lo abbiamo consegnato al primario che dopo una rapida consultazione ha individuato la specie e le sue potenziali pericolosità».

All’ospedale gli sono state somministrate le prime cure per evitare reazioni allergiche e poi in osservazione per 24 ore, trascorse le quali è potuto tornare a casa. Ieri, in casa Iulianella era un via vai di amici, parenti e conoscenti per sincerarsi delle sue condizioni. Per la maggior parte di loro è stata una vera sorpresa quando il meccanico ha mostrato loro “il musicista”. Esclamazioni di sorpresa ma anche inviti a sibilanti zittii quando è stato mostrato “in teca” alle persone in casa. Il meccanico, probabilmente, tornerà al lavoro lunedì prossimo. In officina troverà ancora il furgone che il ragno violino aveva scelto come dimora per la sua nidiata e che i colleghi di lavoro hanno provveduto a rimuovere. Il furgone aveva compiuto un recente viaggio in Spagna, ma non è detto che l’inquilino si sia sistemato nel vano motore nella penisola iberica; potrebbe esservi entrato anche nel nostro Paese, giacché esso vive anche in Italia.

«Il mio amico cacciatore», conclude Iulianella, «mi ha detto una cosa: i ragni sono come i funghi, ce ne sono buoni ma anche di velenosi».

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