L'imprenditore Francesco Farina (fotoservizio di Antonio Oddi)

TRASACCO

Picchiato e rapinato da quattro banditi 

Imprenditore racconta la violenza: «Mi hanno portato via un borsello con 500 euro, aggredito anche il mio cane»

TRASACCO. Ha raccontato di essere stato vittima di un agguato in piena regola, sfociato in una rapina, compiuto da almeno tre, quattro uomini. Francesco Farina, 38 anni, piccolo imprenditore di Trasacco, è rimasto ferito e ha passato un’intera notte sotto osservazione in ospedale. L’uomo, che gestisce la Marsica pellet, azienda specializzata in sistemi di riscaldamento, è stato ascoltato dai carabinieri della stazione, guidati dal luogotenente Armando Croce. I militari stanno indagando per accertare la veridicità del racconto e non escludono alcuna pista.

I bastoni utilizzati per l'aggressione
L’episodio è avvenuto domenica intorno alle 21.15 nell’abitazione di Farina, in via Pecorale, alla periferia sud del paese. Sempre stando a quanto raccontato dal 38enne, gli autori del raid sono riusciti a portare via un borsello con all’interno circa 500 euro.
«Soldi che avevo messo da parte in vista degli acquisti per il Natale», racconta l’uomo, scosso per quanto accaduto. «Stavo uscendo da casa per andare a prendere un caffè», prosegue l’imprenditore trasaccano, «sono salito in macchina e lungo il viale, mentre aspettavo l’apertura del cancello automatico, mi è arrivato un sasso sul parabrezza della macchina. Un tondo sordo, ho avuto paura e ho cercato di ingranare la retromarcia per provare a scappare, ma una persona ha aperto lo sportello della vettura e mi ha sbattuto fuori. La macchina, sfrenata, è finita contro la casa. Ero a terra e sono stato circondato da almeno tre persone che hanno cominciato a colpirmi con spranghe e bastoni. E poi con calci e pugni. Un’altra persona, invece, ha preso a bastonate il mio cane pastore abruzzese che cercava di difendermi».

Il parabrezza dell'auto colpito dal sasso
Farina ha riportato traumi e contusioni – ha anche un dente rotto – con una prognosi di dieci giorni.
«Mi hanno portato via il borsello con all’interno il denaro, un bracciale, alcuni documenti e bancomat», prosegue l’uomo, «successivamente, ho scoperto che hanno cercato di impossessarsi anche del camion della mia azienda, non riuscendo però a metterlo in moto. Sono rimasto a terra quasi svenuto, coi vestiti strappati, e quando sono andati via sono riuscito a chiamare il mio amico Carletto Carusi del 118. Gli ho chiesto aiuto, ma la comunicazione è caduta, forse perché il cellulare si era bagnato. Fuori pioveva. Poi sono arrivati i soccorritori, tra i quali Roberto Tiberti, due ambulanze, i carabinieri. E sono finito in ospedale».

Il pastore abruzzese malmenato

L’uomo sostiene di non essere riuscito a vedere i suoi aggressori. «Era molto buio e c’era brutto tempo», conclude Farina, «non sono riuscito a vederli e non ricordo se avevano i volti coperti. Ma mi è sembrato che uno avesse la barba, ho in mente questa immagine offuscata».
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