«Ponte della Mausonia, serve un confronto»

Padovani (Psi): il sindaco non può decidere e annunciare opere senza un confronto con i cittadini

L’AQUILA. Tiene banco il dibattito sul ponte della Mausonia. Ultimo a intervenire, in ordine di tempo, è Gianni Padovani, consigliere comunale del Partito socialista.

«Il pubblico dibattito che anima la città», sottolinea, «circa il progetto del Ponte Aterno, alias Ponte della Mausonia, appare a tratti interessante se non fosse per il vizio di cui è tacciato già in partenza: un opera pubblica, esattamente come un Masterplan, importante e di grande impatto per la collettività (a prescindere dall’esserne pro o contro) avrebbe dovuto per sua natura essere discusso e condiviso prima della pubblica presentazione, prima dell’annuncio di una colossale opera infrastrutturale dall’imminente inizio lavori. Per di più omettendo la paternità e la partecipazione dei due brillanti Ingegneri Manna e Masciocchi che nel 2013 partorirono il progetto. Invece ecco che la geniale illuminazione “predicata” nei giorni addietro da Cialente, riguardante una intera collettività, non ha mai goduto della condivisione e dell’approvazione di tutti i suoi attori, pubblici e privati».

Secondo Padovani «poco contano le svariate ragioni additate, andando oltre le chiacchiere e le repliche dispotiche degli aut aut, infatti, la realtà suggerisce come non ci si sia assolutamente preoccupati di cosa ne pensasse la città in merito, né tantomeno di coinvolgere il consiglio comunale quale organo deputato a rappresentarla, prescindendo dalla eventuale competenza urbanistica. Ipotesi progettuali di simile peso urbanistico-paesaggistico devono essere al centro di dibattiti cittadini, condivise ad ogni livello, approvate ricorrendo agli istituti della consultazione popolare».

«Diversamente», aggiunge, «si attuerebbe una logica antidemocratica a conferma del modo in cui intende la partecipazione il sindaco Cialente, Partecipazione della quale pubblicamente fa il suo cavallo di battaglia facendo approvare dal consiglio comunale vari regolamenti in materia, ma che in sordina evita clamorosamente, come sottolineato da alcuni compagni di partito, impersonando un moderno Rambo pronto a combattere contro chiunque non la pensi come lui. Prima di inneggiare all’opera “faraonica” per alleggerire il traffico urbano si potrebbero magari considerare infrastrutture già esistenti, ad esempio il ricorso ad una tangenziale reale come il tratto autostradale L’Aquila Est-L’Aquila Ovest, che costeggia la città, rendendone gratuito il pedaggio». «Ulteriore alternativa», conclude Padovani, «quella di investire il denaro pubblico per opere i cui progetti di lungo corso sono già pronti e concreti, come ricordava la senatrice Pezzopane: velocizzare la tratta ferroviaria L’Aquila-Sulmona con una metropolitana leggera che attraversi parte di aree interne della provincia».

©RIPRODUZIONE RISERVATA