Porta Barete appello di 39 studiosi per il recupero

Chiesto un consiglio comunale straordinario sull’argomento tra i firmatari della petizione gli ex rettori di Orio e Schippa

L’AQUILA. Trentanove intellettuali della città rivolgono un appello al sindaco e all’amministrazione comunale per la vicenda della riqualificazione di Porta Barete, dibattito che sta appassionando cittadini e istituzioni.

«L’assemblea pubblica lodevolmente convocata dall’amministrazione il 19 novembre scorso, in merito agli interventi su via Roma e al ripristino della Porta Barete, avrebbe dovuto esser seguita, per esplicita dichiarazione del sindaco, da altra convocazione “una settimana o dieci giorni dopo”. Fino a oggi, purtroppo, tale assemblea non è stata ancora convocata, dando adito al dubbio che si voglia far slittare i tempi utili per l’intervento, rinviandolo sine die e condannando al fallimento il progetto di rimozione del terrapieno ottocentesco di via Roma e il recupero della fortificazione antemurale di Porta Barete con riapertura dell’antiporta ogivale tuttora esistente. Infatti, se la decisione di iniziare i lavori non sarà presa entro quest’anno, occorrerà attendere il bilancio 2014, che non sarebbe però esecutivo prima di giugno. Sulla stessa linea del sindaco, anche altri titolari di funzioni varie sembrano assecondare questa tattica dilatoria, facendo intendere che, non essendosi trovato nulla di interesse archeologico nell’area, non sarebbe valsa la pena né di porre il vincolo all’area e né di recuperare l’antemurale con la sua antiporta e i torrioni. Quanti si attestano su queste posizioni, non rispettose peraltro dei dati storico-archeologici, non riescono a intendere come le Mura civiche possono costituire un elemento di forte unione della struttura urbana, con le loro antiche porte che consentivano scambi di idee ed economici con il territorio che aveva espresso a metà del Duecento la città dell’Aquila».

«Porta Barete, sul cui recupero si è sviluppata un’interessante e vivace discussione pubblica, già deturpata nei secoli scorsi, può e deve diventare oggi simbolo di una nuova cultura, di una ricostruzione che consenta il miglior recupero possibile di un centro storico che oggi viene indicato dal World Monuments Fund come uno dei 67 siti di interesse mondiale in pericolo e che, valorizzato e promosso nel quadro dell’industria turistica, di fatto costituisce la sola chance per la ripresa occupazionale ed economica della città non solo, ma anche del suo territorio, impedendo l’emigrazione in massa delle forze giovani».

«Rivolgiamo pertanto un pressante appello all’amministrazione locale e a tutti coloro che sentono la responsabilità che gli eventi ci hanno assegnato, affinché voglia procedere alla convocazione straordinaria di un consiglio comunale aperto che prima della fine dell’anno deliberi di procedere alla rimozione del terrapieno di via Roma e alla riscoperta della fortificazione antemurale di Porta Barete quale segnale e premessa di una ricostruzione di qualità tecnicamente idonea, rispettosa dei requisiti di storicità e bellezza, trasparente, partecipata e condivisa, e che si costituirà ad esempio della ricostruzione di qualità di tutti i centri storici del territorio devastati dal sisma. Solo così si potranno utilizzare tutte le idee e le competenze che possano migliorare la qualità delle architetture e la conoscenza storica della città, che possano fungere da volano per nuove ricerche nei diversi ambiti, che possano migliorare la vita di quanti, scommettendo sul futuro di questo territorio, vorranno abitarlo oggi e in futuro e, come detto, che possano porre le premesse per la ripresa economica del nostro Abruzzo montano».

«Porta Barete è la prima occasione che i cittadini aquilani e tutti gli abruzzesi hanno per dimostrare la volontà di contribuire a una vera rinascita che sappia valorizzare ciò che si possiede e sappia guardare al bene comune nel quale abbiano spazio anche le giuste aspettative dei singoli. A tale scopo sollecitiamo la modifica del programma delle Opere pubbliche del 2013 e l’immediata redazione del progetto per la rimozione del terrapieno di via Roma e la nuova viabilità di accesso lungo una via dei Marsi allargata a tutto il letto di via Roma. Tanto più che il progetto dovrebbe trovare copertura nei fondi della delibera Cipe 135/2012, che già prevede le risorse necessarie per i progetti speciali del piano di ricostruzione».

«Siamo del tutto disponibili, con le nostre diverse competenze, a collaborare per tale obiettivo comune. Oggi per Porta Barete e le Mura Civiche, domani per la rinascita e il miglior recupero possibile di tutto il centro storico cittadino e di quelli dei borghi del “cratere”».

La nota è sottoscritta da Francesco Avolio, Stefania Biscetti, Lina Calandra, Luigi Cataldi Madonna, Antonello Ciccozzi, Lucio Ceccarelli (Università dell’Aquila); Maria Grazia Cifone, direttrice Dipartimento di Medicina clinica Università dell’Aquila; Alessandro Clementi, già dell’Università dell’Aquila; Franca Ela Consolino, Università dell’Aquila; Alessandro Conti, Università dell’Aquila; Carlo De Matteis, già dell’Università dell’Aquila; Mario Di Gregorio, Università dell’Aquila; Ferdinando di Orio, presidente Fondazione Univaq ed ex rettore; Giannino Di Tommaso, Maria Josè Flores, Pier Ugo Foscolo, Massimo Fusillo, Luigi Gaffuri (Università dell’Aquila); Antonio Gasbarrini, Associazione «Angelus novus»; Maria Grossmann, Università dell’Aquila; Simone Gozzano, direttore Dipartimento Scienze umane; Anna Maria Iorio, Elena Merli, Giovanna Millevolte, Raffaele Morabito, Stefano Necozione, Giovanna Parisse, Fabio Redi, Angelo Russi, Barbara Savo, Livio Sardella, Anna Scannavini (Università dell’Aquila); Giovanni Schippa, ex rettore; Alfio Signorelli, prorettore alla Cultura Università dell’Aquila; Paolo Scopano, già assessore all’Urbanistica; Gianluigi Simonetti, Università dell’Aquila; Paolo Taviani, Università dell’Aquila; Walter Tortoreto, già dell’Università dell’Aquila; Elpidio Valeri, Associazione «Aternus».

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