Processo alle maestre: chiesta la prova-video

Prima udienza per la vicenda dei bimbi maltrattati al nido “Cip e Ciop” La decisione spetta al giudice. La direttrice sceglie il giudizio abbreviato

L’AQUILA. La prova video per accertare le accuse alle maestre dell’asilo nido “Cip e Ciop”, finite nei guai per aver maltrattato i bimbi. Sarà il giudice monocratico Giuseppe Grieco – che per il momento ha ammesso le prove, limitatamente a quelle testimoniali – a decidere sull’istanza, presentata da uno dei componenti del collegio difensivo, che mira a far entrare nel processo anche le proiezioni dei filmati di quanto avveniva nelle quattro mura della struttura privata di Pettino convenzionata con il Comune e finita nella bufera dopo l’indagine della squadra Mobile coordinata da Maurilio Grasso.

Si è aperto con le prime schermaglie, a palazzo di giustizia, il processo a carico delle tre insegnanti, presenti in aula, e della direttrice. Sarà un procedimento particolarmente lungo, in quanto dovranno essere ascoltati oltre quaranta testimoni tra quelli che sono stati indicati dalla pubblica accusa, dal collegio difensivo e dalle parti offese. Sfileranno in aula, tra gli altri, numerosi genitori dei bambini, chiamati a riferire circa alcuni comportamenti tenuti a casa dai loro figli, giudicati anomali.

Imputate nel procedimento sono Marika Repele, di 37 anni, di Alatri (Frosinone), Giuliana Colaiuda, di 34 anni, di Barano di Tornimparte e Costantina Bucci, aquilana di 34 anni.

Nei guai anche la direttrice della struttura, Anna Tempesta, 51 anni, per l’omesso controllo di quanto avveniva nella struttura di Pettino. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra luglio e settembre 2014.

Le indagini, effettuate anche con l’ausilio di telecamere, avevano evidenziato insulti e percosse, oltre a condotte punitive pesanti nei confronti dei bambini. Nel corso dell’udienza di ieri, attraverso il suo legale di fiducia, l’avvocato Pierluigi Pezzopane, la direttrice ha chiesto il giudizio abbreviato condizionato all’audizione di tre testimoni e alla produzione di documenti. Anche in questo caso il giudice si è riservato la decisione alla prossima udienza, fissata per il 21 febbraio 2017.

La vicenda, quando è deflagrata, ha fatto molto discutere in città. Le maestre, secondo il pm, sono ritenute responsabili del reato di maltrattamenti in danno di minori: urla, rimproveri, punizioni, costrizioni, omissioni, e strattonamenti ai danni di bambini fino a 3 anni. Questo quanto viene loro contestato. Una denuncia di alcune educatrici tirocinanti ha evidenziato le condotte contestate alle imputate, che erano state anche sospese dall’attività lavorativa.

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