All’appello mancano ancora 1.500 alloggi per accogliere i nuclei familiari composti da due persone e i single.

Progetto case, Berlusconi farà il punto

Il premier sarà presente al passaggio delle consegne da Bertolaso a Chiodi.

L’AQUILA. Sulle case i conti non tornano. Secondo il Comune all’appello mancano, infatti, circa 1.500 alloggi per coppie e single le cui abitazioni sono inagibili (E ed F) o collocate in zona rossa. Di questo, assicura la Protezione civile, si parlerà venerdì al passaggio delle consegne da Guido Bertolaso al commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi. Il tutto alla presenza del premier Silvio Berlusconi.

Un passaggio che sarà accompagnato dalla «fotografia» della situazione a quasi dieci mesi dal sisma. A sollecitare il punto sullo stato dell’arte, è soprattutto il sindaco dell’Aquila e vice commissario per la ricostruzione Massimo Cialente, che tra le sue competenze avrà anche quella dell’assistenza alla popolazione.
«È indispensabile un’azione di monitoraggio per capire dove dirottare i prossimi interventi» ha spiegato Cialente «e per dare risposte, attraverso la cabina di regia che andremo a costituire, alle esigenze abitative di tutti quei nostri concittadini che, pur avendo i requisiti richiesti, sono fuori sia dal progetto Case che dall’assegnazione dei map.

Siamo di fronte a un problema gravissimo, considerato che a restare senza una casa sono, a dir poco, 1.500 nuclei familiari (si tratta di coppie e single). Non siamo stati ascoltati e il risultato e di ritrovarci ora a fronteggiare una situazione drammatica. Per questo abbiamo bisogno di capire quanti sono gli appartamenti già pronti del Fondo Immobiliare (quelli acquistati agli imprenditori e messi a disposizione della Protezione civile) e quanti quelli che hanno bisogno di interventi di riparazione leggera. Di questi appartamenti dovremo anche conoscere le grandezze esatte e se alcuni sono mansardati. Insomma, vogliamo avere un quadro preciso della situazione perché solo così potremo capire cosa fare per poter sistemare altre persone».

Intanto, le famiglie composte da tre persone (tutte adulte) potranno traslocare dagli appartamentini del progetto Case (quelli con una sola camera) nei map che hanno due stanze da letto. Trasferimenti del genere sono già in corso a Roio e Bazzano, cosicché quegli alloggi ora liberi potranno accogliere qualche nucleo familiare da due persone. E poi, c’è la questione del contestato progetto delle case mobili (mar) che il Comune sta portando avanti: 500 moduli removibili (il cui costo si aggira sui 40 milioni di euro), inizialmente destinati solo alle B e alle C, che ora potranno accogliere anche coloro che hanno le case E. «Il rallentamento sui mar» ha spiegato Cialente «è dovuto solo alla necessità di capire, una volta che avremo una visione completa delle cose, quale dovrà essere la loro grandezza».

Cento di queste 500 case mobili sono destinate agli studenti universitari. «Comunque» ha commentato il sindaco «il problema abitativo riguarda ben oltre 1.500 nuclei familiari, poiché abbiamo migliaia di persone in autonoma sistemazione che non sappiamo dove e come vivono. Già 500 famiglie hanno chiesto di scambiare la sistemazione autonoma con un map. Cosa per ora impraticabile. Una tragedia aggravata dalla lentezza nel recupero delle B e C. Proprio per questo abbiamo ancora 9 mila persone negli alberghi».