Balcone crollato a Cese di Preturo, è il terzo della serie (Foto di Raniero Pizzi)

CESE DI PRETURO

Progetto Case, crolla il terzo balcone 

Non ci sono feriti: la palazzina di via Volontè era stata sgomberata da tempo. E mercoledì 7 udienza con 29 imputati

L’AQUILA. Un altro balcone è caduto da un edificio del Progetto Case, in quel luogo inquietante e ormai fantasma che è il complesso di Cese di Preturo. Il balcone (tre quintali) è precipitato su quello sottostante che ha retto al peso. Va subito detto che quel complesso, che si trova in via Volonté, era stato sgomberato da parecchio tempo, per cui non si è rischiato nulla. Ma questo episodio sta a confermare quanto fossero state costruite male quelle palazzine. Va notato che i crolli dei balconi caduti di cui si ha notizia sono avvenuti sempre dallo stesso lato delle varie palazzine gemelle, quasi a confermare che ci sono dei punti deboli comuni. Difficile dire quando questo ultimo crollo sia avvenuto, ma il periodo dovrebbe essere abbastanza vicino.

Palazzine del Progetto Case

Il primo crollo al Progetto Case ci fu nel 2014 quando un balcone si staccò dal secondo piano di un edificio, sempre del Progetto Case di Cese di Preturo, in via Volonté, piastra 4, schiantandosi su quello del piano di sotto. Tragedia sfiorata per un nonnulla: in quel balcone sottostante solitamente stazionava un signore di 88 anni il quale, per fortuna, in quel momento era altrove.
Un altro crollo ci fu all’inizio di aprile 2016 nella piastra 20 ed ebbe una dinamica molto simile all’episodio che circa un anno e mezzo prima interessò la stessa zona: un balcone in legno si staccò dal terzo piano finendo su quello sottostante, al secondo. Anche in quel caso non vi fu alcun pericolo visto che si trattava di aree già sgomberate.
Per via dei due crolli, e altre abitazioni male realizzate, ci fu un’inchiesta per la quale ora sono imputate 29 persone.
Mercoledì prossimo è fissata l’udienza preliminare davanti al gup di Piacenza, dove è stata trasferita per competenza territoriale. E, probabilmente, sarà rinviata per errori nelle notifiche come sempre avviene in processi con molte persone coinvolte. Le accuse sono pesanti: truffa, frode nelle pubbliche forniture, falso; e parlano di balconi costruiti con legname non idoneo, senza collanti, senza certificazioni, montati con inferriate malmesse e differenti rispetto alle previsioni del progetto. Tra gli accusati i fornitori del legname, i periti, la ditta esecutrice dei lavori e sei tecnici comunali. Scontata la prescrizione.
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