Provincia itinerante, è scontro

I politici aquilani: sempre qui i consigli di maggior interesse

L'AQUILA. Non si ferma la polemica sulla possibilità di rendere il consiglio provinciale itinerante. Consiglieri di opposizione e esponenti politici aquilani chiedono di restare all'Aquila, almeno per le sedute di maggior interesse. La maggioranza replica.

«Un atto contrario alle norme statutarie». Il presidente del consiglio comunale dell'Aquila, Carlo Benedetti, bolla così la notizia relativa alla convocazione di consigli in varie sedi sparse sul territorio provinciale. La prima seduta si terrà, infatti, ad Avezzano.

«Lo Statuto», spiega Benedetti in una nota, «prevede che vi sia una sede istituzionale, deputata a ospitare i consigli, ed è L'Aquila. Non esiste, peraltro, alcun precedente giuridico, rispetto ad una tale disposizione. Si tratta pertanto di un atto che viola le norme statutarie e che si configura, a livello politico, come incomprensibile e inopportuno. Un atto», aggiunge Benedetti, «che rivela una visionestrapaesana della politica».

Di qui l'invito del presidente Benedetti a un dietrofront. Particolarmente critico il segretario provinciale dell'Uda, Generoso Ludovici. «Se prima avevo dei dubbi», spiega in una nota, «adesso ho la prova di quanto trapelava prima delle elezioni provinciali dell'Aquila che con l'elezione di Del Corvo sarebbe iniziata l'era dello svuotamento continuo della nostra città».

La stessa presidente della Provincia uscente, Stefania Pezzopane, pur ricordando che la proposta di istituire il consiglio itinerante è partita durante il suo mandato, ha ritenuto fondamentale, «far svolgere all'Aquila, almeno le sedute più importanti, come la prossima, in cui il presidente Antonio Del Corvo illustrerà il programma. Un consiglio», ha detto ancora la Pezzopane, «che sarebbe giusto fare all'Aquila, per dare un segnale di vicinanza al capoluogo».

Netta la replica della maggioranza. «Dei consigli provinciali itineranti che si sarebbero potuti svolgere ad Avezzano, Celano, Sulmona e Castel di Sangro», dichiara il presidente del Consiglio, Filippo Santilli, «se ne è discusso e deciso nella conferenza dei capigruppo dove, tutti i rappresentanti di maggioranza e minoranza hanno espresso il loro consenso. Non appena queste sessioni saranno terminate, i consigli provinciali saranno convocati esclusivamente all'Aquila». Il capogruppo del Pdl, Armando Floris, incalza: «non vorrei che il vero rammarico sia quello di non poter utilizzare il consiglio provinciale per manifestazioni di protesta strumentali e politicamente orientate».

Rincara la dose il capogruppo di Alleanza per L'Aquila, Gianluca Alfonsi. «L'intera amministrazione è attivamente impegnata per il processo di ricostruzione dell'Aquila», spiega, «c'è bisogno, nell'interesse dell'intera popolazione, di unità e non di inutili divisioni».  Il consigliere del Pd, Pierpaolo Pietrucci, il primo a fare polemica sui consigli itineranti, ribadisce della necessità di unità tra tutte le forze politiche aquilane in campo, in un momento così delicato, citando ad esempio la posizione dei consiglieri regionali, Giorgio De Matteis (Mpa) e Gianfranco Giuliante (Pdl). «Stanno facendo un ottimo lavoro in questo momento», dichiara, «un segnale di unità che manca nell'amministrazione provinciale».

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