Quella voglia di riappropriarsi del centro

Cerimonia inaugurale in piazza Duomo. Lolli: i giovani 2 volte a settimana invadono le vie tra i cantieri

L’AQUILA. Nel punto esatto in cui sorge il palco del Festival della partecipazione, ai piedi di piazza Duomo, c’era il tendone dell’assemblea cittadina dove accadeva di tutto: dai concerti della fine dell’anno ai dibattiti sulla ricostruzione e sulle norme che si andavano formando nella stanze dei legislatori, solitamente lontane dalla gente. Gli aquilani con il terremoto hanno messo in atto quel fenomeno che è la parola chiave del Festival: la partecipazione, difesa a suon di proteste e carriole con cui venivano sfondati i confini della zona rossa di una città che si era deciso di tenere scollegata dai suoi abitanti «per motivi di sicurezza». È bello poter pensare che da qui viene il motivo per cui “Italia sveglia”, l’associazione nata dall’unione tra ActionAid, Cittadinanzattiva e Slow food, hanno scelto L’Aquila come sede della prima edizione del Festival, inaugurato ieri pomeriggio. Un taglio del nastro simbolico , in cui proprio il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente ha ricordato la lunga vita del tendone dell’assemblea cittadina, dove anche lui come il vicino di palco (e di partito) Giovanni Lolli, vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, tante volte si è confrontato e scontrato coi suoi concittadini. «Se c’è una comunità che ha dovuto provare a confrontarsi è proprio quella aquilana» ha detto il sindaco, che ha ricordato anche «tutti i movimenti che sono nati dopo il terremoto e che si sono concretizzati nell’Urban center e in nuove associazioni». Sono 40 infatti le associazioni culturali e sociali nate dalle ceneri della tragedia del sisma. «I giovani vogliono riappropriarsi del centro storico», ha sottolineato Lolli, «lo dimostrano ogni giovedì e sabato sera, quando invadono le vie fra i cantieri». La partecipazione non è obiettivo facile da realizzare, soprattutto in un contesto politico in cui «le decisioni vengono accentrate in un’unica leadership», è la denuncia di Lolli, in riferimento al presidente del consiglio Renzi. «Bisogna ascoltare chi propone soluzioni diverse», ha aggiunto Lolli, che segue ogni giorno decine di vertenze aziendali. Per il presidente della Provincia, Antonio De Crescentiis, «si deve ripartire dalla ricostruzione dei rapporti tra le persone. Partecipazione e coesione sociale sono ciò che serve anche nei piccoli Comuni».

Marianna Gianforte

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