Riabilitazione, meno fondi e rischio licenziamenti

L’allarme è della Uil: la Regione taglia il tetto di spesa alle prestazioni sanitarie Problemi in vista per Villa Dorotea di Scoppito e Nova Salus di Trasacco

L’AQUILA. Meno servizi e rischio licenziamenti nel settore della riabilitazione. A lanciare l’allarme è la Uil-Fpl, che chiederà un incontro urgente con l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci. La Regione taglia il tetto di spesa alle prestazioni sanitarie e le ripercussioni saranno pesanti soprattutto per le zone interne. Il timore è che ci sia una riduzione dei servizi offerti alla popolazione e nello stesso tempo si mettano a repentaglio gli attuali posti di lavoro. Sotto accusa, il decreto 49 del 23 maggio firmato dal commissario ad acta, che ha stabilito i tetti di spesa per le prestazioni sanitarie a carattere riabilitativo per il biennio 2016-2017. «Durante gli incontri avuti con l’assessorato alla Sanità», spiega il segretario regionale della Uil-Fpl Giuseppe De Angelis, «ci era stato assicurato che il budget sarebbe rimasto inalterato. Invece, con grande sorpresa, il decreto 49 opera tagli molto pesanti e soprattutto rimarca la forte sperequazione tra costa e zone interne della nostra regione, che già avevamo messo in evidenza. Come sindacato», sottolinea De Angelis, «non siamo certo per una spesa allegra, sul fronte sanitario, ma in questo caso, anche se la riduzione riguarda tutte le province, non possiamo non notare le differenze». De Angelis fa due esempi significativi, che riguardano le strutture riabilitative della provincia dell’Aquila, che lavorano in convenzione con la Regione: la clinica privata Villa Dorotea di Scoppito passa da un budget di quasi due milioni a 1,6 milioni e la Nova Salus di Trasacco, da 800mila a 323mila euro. «Con queste cifre», aggiunge il segretario regionale della Uil-Fpl, «sarà difficile mantenere le prestazioni erogate all’utenza e c’è anche lo spettro dei licenziamenti. Se prendiamo la casa di cura Nova Salus di Trasacco, dove il taglio supera il 50 per cento, sale la preoccupazione per gli 80 dipendenti e per gli esuberi che potrebbero essere annunciati dalla proprietà. Un rischio che non possiamo assolutamente correre».

De Angelis, numeri alla mano, mostra come si sia lontani dal riequilibrio tra costa e zone interne, che era stato concertato: «Ci sono territori dove, per la riabilitazione, si spendono 8 milioni, altri dove se ne spendono 4,9 e altri ancora dove non si arrivai ai 2 milioni. Il decreto dello scorso 23 maggio non va nella direzione del riequilibrio e nei contenuti è diverso da quello che ci era stato rappresentato. Per questo, è necessario subito riaprire la discussione, con la convocazione di un apposito tavolo. Avevamo posto da tempo il problema all’assessore Paolucci, ma le nostre richieste non sono state ascoltate. E comunque», conclude De Angelis, «i disagi di questo decreto si faranno sentire su tutta la Regione».

Romana Scopano

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