Ricci è il nuovo primario di Neurochirurgia 

Lo specialista succede al professor Galzio: «Raccolgo un’eredità importante»  Il manager Tordera: saprà migliorare ulteriormente le prestazioni del reparto

L'AQUILA. Ha lavorato per 25 anni a fianco del professor Renato Galzio, neurochirurgo di fama internazionale. Oggi ne raccoglie l'eredità, tagliando un traguardo che rappresenta anche una nuova sfida.
Il dottor Alessandro Ricci sarà il nuovo direttore dell'Unità operativa di Neurochirurgia dell'ospedale San Salvatore. Manca solo la firma della delibera di affidamento dell'incarico, che avverrà a giorni, come fa sapere il direttore della Asl, Rinaldo Tordera. Ma il nuovo incarico è ormai ufficiale. Un passaggio di consegne naturale, ma non scontato per Ricci, che si è formato alla scuola di Galzio, seguendo un percorso professionale in crescendo. E che sarà chiamato a dirigere uno dei reparti di eccellenza dell'ospedale aquilano, che vanta una mobilità attiva del 25 per cento.
LA NOMINA. L'atto di nomina è sulla scrivania del manager della Asl, pronto per essere firmato. Lo conferma, con una punta di orgoglio, Tordera, dopo le polemiche degli ultimi mesi sull'abbandono del campo da parte del professor Galzio, che ha scelto di lasciare L'Aquila per terminare la sua carriera a Pavia. «Sono lieto di essere nella condizione di poter designare direttore del reparto di neurochirurgia il dottor Ricci», ha dichiarato Tordera, «che è stato per tanti anni l'allievo prediletto di Galzio. Gli affidiamo una grandissima responsabilità, consapevole che saprà ulteriormente migliorare la qualità delle prestazioni del reparto, insieme ai suoi collaboratori».
Tordera ha sgombrato il campo dalle polemiche sulla mancata istituzione di un reparto di neurochirurgia ad Avezzano: «Abbiamo applicato il decreto 79 della Regione. I servizi di neurochirurgia sono assicurati su tutto il territorio provinciale: ho l'impressione che ci sia stata una tempesta in un bicchier d'acqua».
REPARTO DI ECCELLENZA. Con 24 posti letto, cinque sedute operatorie settimanali e una mobilità attiva del 25 per cento, Neurochirurgia può vantare un posto di primo piano nella sanità abruzzese e non solo. «Raccolgo un'eredità importante. Ho lavorato con Galzio dal gennaio 1991», dice Ricci, «e ne condivido gli indirizzi che hanno sempre animato il nostro operato: il malato prima di tutto, il lavoro per il paziente e una visibilità nel panorama neurochirurgico». I numeri del reparto parlano da soli: 35-40 interventi settimanali, più le urgenze, per un bacino di utenza provinciale e quattro ospedali dipendenti. «Annualmente effettuiamo in media 450 interventi, più le urgenze, di cui 250 per patologia cranica maggiore. Ma non c'è una fetta di patologia che non trattiamo: dal cranio, alla colonna, periferico, neoplastico, vascolare. Gli interventi particolarmente difficoltosi sono relativi alle patologie della base cranica, tumori soprattutto benigni in sedi particolari e tutta la patologia vascolare che analizziamo insieme ai radiologi interventisti».
SERVIZIO PROVINCIALE. «Un posto per i pazienti provenienti da Avezzano e dalle altre aree della provincia ci sarà sempre», sottolinea Ricci, «con una prevalenza e preminenza rispetto a Sulmona e Castel di Sangro, sia perché la fetta di popolazione è più ampia, che per l'impegno a sopperire alla mancanza di un reparto di neurochirurgia».
NOMINA A SORPRESA. «Pensavo che Galzio sarebbe andato in pensione all'Aquila. Così non è stato: quando ha scelto Pavia mi sono trovato un po' spiazzato», ammette Ricci, «credo, però, sia arrivato il momento di dimostrare quello che ho imparato. Anche per questo, la direzione del reparto di neurochirurgia del San Salvatore è una bella sfida».
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