ACCORDO FRA ASL E DIRETTORI DEI PENITENZIARI

Salute mentale, assistenza in carcere

L’AQUILA. La Salute Mentale della Asl «entra» nelle carceri con la propria équipe di specialisti per dare un’assistenza a 360 gradi ai detenuti. Diagnosi tempestive, percorsi di recupero sanitario...

L’AQUILA. La Salute Mentale della Asl «entra» nelle carceri con la propria équipe di specialisti per dare un’assistenza a 360 gradi ai detenuti. Diagnosi tempestive, percorsi di recupero sanitario ad hoc, riduzione dei suicidi, progetti alternativi al carcere per i reclusi, svuotamento e chiusura degli ospedali psichiatrici. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi dell’accordo, previsto da un protocollo d’intesa, raggiunto nei giorni scorsi tra Asl , direttori delle carceri dell’Aquila, Avezzano e Sulmona e Giudice di sorveglianza, che introduce un nuovo modello di gestione - una novità assoluta in Abruzzo e con pochi casi in Italia – segnando una «rivoluzione “copernicana”». Presenti, alla firma dell’intesa, Vittorio Sconci, direttore dipartimento Salute mentale Asl, Giuseppe Carducci, responsabile della Medicina penitenziaria aziendale, il presidente del Tribunale di sorveglianza, Laura Longo, i direttori delle carceri dell’Aquila, Osvaldo Bologna, di Avezzano, Giuseppe Mario Silla, e di Sulmona Massimo Di Rienzo, oltre ai responsabili del Dipartimento di amministrazione penitenziaria.

L’accordo prevede che, all’interno dei 3 penitenziari della Asl, l’assistenza sanitaria e il recupero del detenuto siano affidati «non più a sporadici interventi di una figura medica (per lo più lo psichiatra) bensì a una “squadra” di specialisti appartenenti al Dipartimento di Salute mentale dell’Asl provinciale, diretto dal dottor Sconci. Psichiatri, psicologi, assistenti sociali, fisioterapisti e infermieri, solo per citare alcune figure, garantiranno un trattamento sanitario integrato e completo, a livello sanitario, occupandosi delle patologie dei reclusi».

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