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San Benedetto, minestra col sonnifero agli anziani: badante denunciata

I familiari di due vecchietti: «Sono stati drogati con un medicinale pericoloso». La replica della donna: «Sono accuse false» e chiede 12 mila euro per gli arretrati non pagati

SAN BENEDETTO DEI MARSI. La accusano di aver cucinato minestre condite di sonniferi per far dormire l’anziano che aveva in cura. E anche di aver rubato della biancheria per la casa, nascondendola in uno scantinato. Respinge però tutte le accuse una badante 36enne di origine marocchina, che è stata denunciata sia alle forze dell’ordine, sia alla Procura. I fatti risalgono ai mesi di marzo e aprile dello scorso anno.

A presentarsi alle forze dell’ordine è stato il figlio di un uomo che all’epoca aveva 91 anni, rimasto vedovo, che aveva bisogno delle cure di una badante. A far scattare la querela nei confronti della ragazza che si prendeva cura di suo padre è stato un episodio in particolare. «Mia moglie, dopo aver mangiato della pasta riscaldata dalla badante», ha raccontato R.C., che vive nel Chietino, «è caduta in un sonno profondo, da cui si è poi risvegliata solo a seguito di numerose chiamate e scampanellii alla porta da parte di mia sorella. La badante era uscita e aveva chiuso la porta dall’esterno». «Mia sorella si è preoccupata», continua nella denuncia presentata in Procura, «perché si è resa conto che mia moglie non capiva quello che le diceva, prima di ricadere nel sonno». Una vicenda simile è accaduta di nuovo, solo dopo qualche giorno, ai danni di tutti i quattro componenti della famiglia, i quali, dopo aver mangiato insieme un pasto, hanno dormito profondamente tutto il pomeriggio. «Quella stessa sera», scrive il figlio dell’allora 91enne, che oggi non c’è più, «mia moglie si è accorta che la badante versava qualcosa nella pentola, dopo averlo tirato fuori dalla tasca. Poi ci siamo accorti della presenza di una sostanza di color rosa, all’interno della pentola».

Quando R.C. ha invitato la badante a mangiare il cibo, la donna si è rifiutata buttandolo nella spazzatura. Secondo l’accusa la badante usciva a suo piacimento e una volta aveva anche preso della biancheria, occultandola in uno scantinato. La famiglia del 91enne si è rivolta al legale Paolo Di Cesare perché ora vuole vederci caro. «Dai risultati delle analisi sappiamo che è stato rinvenuto un medicinale molto potente e pericoloso», commenta l’avvocato Di Cesare, «attendiamo ora la decisione della Procura». Sulla vicenda la Procura ha aperto un fascicolo di cui è titolare il sostituto procuratore Guido Cocco. È attesa invece per metà febbraio la prima udienza davanti al giudice del lavoro, in quanto la badante ha denunciato la stessa famiglia per non averla pagata. Ha chiesto un risarcimento di circa 12mila euro.

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