Santilli: «Punire i vandali Guai a lasciar correre» 

Scuola incendiata a Celano, il sindaco interviene dopo la denuncia dei ragazzini Un ringraziamento ai testimoni: «Non si sono girati dall’altra parte»

CELANO. «Punire i vandali, non lasciar correre». Il sindaco di Celano, Settimio Santilli, non vuole sentire parlare di tolleranza all’indomani della denuncia di due ragazzi di 15 e 16 anni ritenuti responsabili dell’incendio nella scuola di piazza Aia. Entrambi sono stati identificati dai carabinieri e sono stati denunciati.
«Sono gesti deprecabili quelli avvenuti negli ultimi giorni nei confronti dei beni pubblici, a maggior ragione quando questi vengono esercitati da minorenni», sottolinea Santilli, «sarebbe superfluo continuare a realizzare nuove scuole se poi queste vengono devastate. Le nuove scuole devono essere all’avanguardia, quanto le generazioni che vi si educano ed istruiscono dentro. Nel caso della scuola in piazza Aia, il gesto è molto grave, perché forse non ci si è resi conto da parte degli stessi protagonisti, del pericolo in cui sono incorsi dando fuoco al locale caldaia, dove si trovano gli impianti per il riscaldamento e dunque anche gas, tanto è vero che siamo stati costretti a chiudere la scuola per le verifiche del caso e la messa in sicurezza. Bisogna arginare e punire questi fenomeni e non lasciarli assolutamente correre, perché il segnale che si darebbe invece agli altri ragazzi, è che in questa società tutto può essere permesso impunemente e i modelli da seguire sarebbero coloro che devastano incivilmente i beni pubblici».
Quindi l’appello di Santilli alle famiglie: «Le nuove generazioni vanno guidate verso i giusti valori e i sani modelli e proprio per la loro età siamo ancora in tempo per correggere anche coloro che si esaltano nel vandalismo, dobbiamo essere da supporto, da ausilio alle loro famiglie, e non far finta che nulla sia accaduto, perché sarebbe la cosa più sbagliata se vogliamo realmente che Celano cresca insieme alle future generazioni con princìpi giusti e rispettosi. È infatti nella responsabilità di un amministratore pubblico mettersi a disposizione delle famiglie che hanno al loro interno un disagio sociale di un figlio, per capirne i motivi e praticare insieme iniziative per correggerli prima che sia troppo tardi. Punire sì, ma educare soprattutto, perché tutti possiamo sbagliare, ma ne dobbiamo prendere coscienza per non ripetere gli errori e dunque un ruolo fondamentale lo stanno rivestendo in questi giorni anche gli assistenti sociali del Comune».
«In questo contesto», conclude Santilli, «ringrazio le forze dell’ordine che si sono prodigate nell’individuare gli autori del raid e nel mettere in atto con coscienza e responsabilità sempre le giuste azioni, affinché episodi del genere non si ripetano più e il segnale sia inequivocabile, e i cittadini che piuttosto che far finta di nulla e girare le spalle hanno segnalato gli episodi e gli autori». (d.c.)
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