«Sanzioni disciplinari agli addetti comunali solo se sotto processo» 

Esclusi provvedimenti a carico di chi è soltanto indagato Ma i dipendenti dovranno comunicare l’esito delle indagini

L’AQUILA. La giunta comunale ha disciplinato le regole riguardanti i procedimenti disciplinari per i dipendenti dell’ente indagati con una delibera che chiarisce alcuni nuovi aspetti. Questo sulla base di una recente riforma legislativa in tal senso della materia.
«Si decide di conferire», è scritto nel documento, «uno specifico atto di indirizzo all’Ufficio procedimenti disciplinati affinché provveda ad attivare l’azione disciplinare nei soli casi di rinvio a giudizio del dipendente e non prima dell’esito delle indagini preliminari».
La giunta, inoltre, ha stabilito «di porre in carico ai dipendenti l’onere di comunicare all’ufficio procedimenti disciplinari l’esito delle indagini preliminari, fermo restando la facoltà dell’amministrazione di attivare il procedimento disciplinare successivamente anche in presenza di un provvedimento giurisdizionale non definitivo». Ma è anche vero che spesso è la stessa autorità giudiziaria a comunicare all’ente di essere stato individuato come parte lesa nel procedimento.
Alla base di questo orientamento il fatto che «l’Ufficio per i procedimenti disciplinari riceve le comunicazioni di apertura a carico dei dipendenti fin dalla fase delle indagini preliminari e, conseguentemente, provvede ad avviare i procedimenti con contestazioni a carico dei dipendenti». Ma, spesso accade che gli addetti comunali siano scagionati subito. E non è un caso che sono stati diversi, finora, i procedimenti, anche abbastanza importanti, a carico di addetti comunali, che si sono conclusi con richieste di archiviazione o con assoluzioni.
La delibera poggia soprattutto su un recente e prevalente orientamento giurisprudenziale per il quale il termine procedimento penale «deve ritenersi riferito al procedimento penale iniziato e, dunque, alla fase che segue la richiesta di rinvio a giudizio e, pertanto, tutte le fasi procedimentali antecedenti, sia pure afferenti al soggetto indagato, non possono essere ricomprese nell’ambito del procedimento penale vero e proprio». In ogni caso, nelle vicende di particolare complessità, all’amministrazione resta sempre la facoltà di sospendere il procedimento con la possibilità di riattivarlo anche in presenza di un provvedimento giurisdizionale non definitivo.
I principali provvedimenti disciplinari sono i richiami orari o scritti, la sospensione per dieci giorni e la destituzione, sanzione di applicazione rarissima e spesso revocata dalle pronunce dell’autorità giudiziaria.
La delibera comunale è firmata dal sindaco Pierluigi Biondi e dagli assessori Guido Quintino Liris, Annalisa Di Stefano, Emanuele Imprudente, Luigi D’Eramo, Sabrina Di Cosimo, Alessandro Piccinini.(g.g.)
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