“Sblocca cantieri,” Pezzopane all’attacco 

La deputata Pd contro il governo: «Tolti 75 milioni destinati all’Aquila per dirottarli altrove»

L’AQUILA. «Lo Sblocca cantieri ha tolto all’Aquila 75 milioni». A denunciarlo è la deputata del Pd Stefania Pezzopane, che boccia senza appello il decreto in corso di discussione in parlamento per la conversione in legge, nei confronti del quale, nei giorni scorsi, anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e il presidente della Regione Marco Marsilio erano stati critici. «Si tratta di un provvedimento lacunoso», attacca Pezzopane, «che non risolve i problemi, ma al massimo li rimanda, arrivando a fare quello che nessuna legge, in questi dieci anni aveva mai fatto: togliere soldi alla ricostruzione per dirottarli su altre emergenze (Genova e Catania, ndc)». «Si tratta di un vero e proprio scippo», incalza, «che tra l’altro arriva dopo che Biondi ha detto che per completare la ricostruzione serviranno altri 5 o 6 miliardi. Davanti a un’affermazione del genere il governo che fa? Con la scusa che la ricostruzione ha subìto un rallentamento, prende i soldi e li sposta altrove, come se L’Aquila fosse un bancomat». Il dirottamento dei fondi, secondo Pezzopane, non è il solo difetto del decreto: «Altro che Sblocca Cantieri», dichiara la deputata, «questo decreto non sblocca proprio niente, se non qualche imbroglio. Anche i 10 milioni stanziati per il bilancio del Comune dell’Aquila sono semplicemente soldi che erano già stati assegnati alla ricostruzione e che il decreto consente di utilizzare in altro modo. La misura, tra l’altro, è prevista solo per il Comune dell’Aquila ma non per gli altri Comuni. Perché?». Altra nota dolente della legge riguarda la proroga di altri sei mesi della restituzione delle tasse sospese alle imprese dopo il terremoto e la stabilizzazione dei precari: «Di proroga ne serviva una più lunga», osserva Pezzopane, «come noi avevamo chiesto, perché verosimilmente la nuova Commissione europea, con la quale bisognerà trattare, non si formerà prima dell’autunno. Il che vuol dire che a dicembre il problema si ripresenterà tale e quale e non potremo far altro che votare un altro rinvio nella legge di Bilancio. Ma chissà se potremo farlo visto che sarà una legge lacrime e sangue. Sui precari, invece, non c’è proprio niente, malgrado si possa procedere alle stabilizzazioni subito, perché la legge lo consente».
Lo Sblocca Cantieri approderà, lunedì, alla Camera per l’approvazione definitiva: «Ripresenteremo nuovamente i nostri emendamenti», afferma Pezzopane, «ma temo che sarà tutto inutile perché il governo porrà la fiducia o blinderà il testo, visto che i 60 giorni entro cui convertire il decreto scadono il 16 giugno. A questo punto, visto che il sottosegretario alla Ricostruzione Crimi non è stato capace di far valere le nostre richieste e le istanze provenienti dal territorio, credo che dovremo interloquire direttamente col premier Conte».
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