Sciotti bacchetta i frondisti «Volete solo le poltrone»

Il presidente della piccola industria: i conflitti di interesse sono altrove E uno dei firmatari, Silvestri, si dissocia: nessuno usi il mio nome impropriamente

L’AQUILA. Un gioco di poltrone. Una corsa alle nomine interne a Confindustria ed esterne, come i posti assegnati in Camera di commercio. All’indomani della “bomba” esplosa dentro l’Unione industriali, i dissidenti vengono smentiti dallo stesso presidente della piccola industria, Luca Sciotti, di cui fanno parte. Non solo. Luigi Silvestri, uno dei firmatari della lettera di fuoco contro il presidente di Confindustria L’Aquila, Marco Fracassi, e il direttore Carlo Imperatore, fa marcia indietro. Ritratta e si dissocia. Che sia in atto una guerra interna all’associazione è ormai evidente, ma altrettanto chiara è la smania di accaparrarsi un posto in prima linea nella gestione degli enti che contano, dove si progetta e concerta il futuro del territorio. Ma andiamo con ordine. All’uscita pubblica di sei associati di Confindustria Maurizio Fioravanti, Dino Di Fabio, Ezio Rainaldi, Francesca Pompa, Guido Cantalini e Luigi Silvestri, risponde il presidente della piccola industria, Luca Sciotti, che prende le distanze dalla loro posizione. E lo fa con una lettera dai toni garbati, ma decisi: «Cari colleghi, avrei preferito essere messo in condizioni di aderire o meno all’iniziativa e, ove necessario, approfondire i temi in questione. Sulla questione delle nomine in Camera di commercio, va detto che le stesse sono state individuate dal consiglio direttivo di Confindustria, che ha designato le massime autorità, ovvero presidente e direttore, e tre componenti di specifica provenienza della piccola industria ovvero Mimmo Carducci, Maurizio Ardingo e Paola Morga. Sulla questione dei fondi per il terremoto ci sarebbe da approfondire sulla loro effettiva disponibilità, visto che a oggi non risulta che il comitato li abbia impegnati e spesi». Sciotti aggiunge: «Queste sortite non mi trovano d’accordo poiché provengono da chi si nasconde dietro la scusa degli incarichi per ottenere egli stesso una poltrona. Tra l’altro, i conflitti di interesse sono ben più forti di quello che può sembrare». Il riferimento è alla presenza, tra i firmatari della lettera, di un imprenditore che ha un familiare che lavora proprio in Confindustria L’Aquila. «Si stanno disperdendo solo energie in discussioni inutili e inopportune», prosegue Sciotti, «che nulla hanno a che vedere con le esigenze delle imprese». Intanto, si registra il repentino dietrofront di Luigi Silvestri, uno dei dissidenti, che ieri ha inviato una nota in cui esprime «disappunto per la diffusione della lettera. Ribadisco e confermo la necessità di fare chiarezza e di un confronto costruttivo nella vita associativa. Per impegni personali nella mia azienda, non ho mai richiesto e tanto meno potuto raccogliere l’invito a ricoprire cariche particolari, seppure di prestigio. Ma non consento a nessuno di sottoscrivere o comunicare, per mio conto, ciò che non volge all’assoluta ricerca di uno spirito di collaborazione e costruttivo per il bene dell’associazione». I dissapori interni a Confindustria saranno al centro di una riunione convocata per il prossimo 19 maggio, in cui si parlerà degli incarichi camerali, dei fondi e del conto Rivisondoli, dell’uscita di LFoundry dall’associazione, nonché delle scelte politiche operative della dirigenza.

Monica Pelliccione

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