Secessione, oltre 500 persone in piazza 

Commercianti e associazioni: vogliamo più considerazione dalle istituzioni.

SULMONA. Francesco Conte è un commerciante. Deposita la scheda elettorale nell’urna e dice: «La nostra Valle è morta e i defunti non votano». Il gesto e le parole rappresentano simbolicamente il senso di una manifestazione che ieri sera ha raccolto una folla di almeno 500 persone. Hanno sfilato, torce alla mano, da piazza Garibaldi a piazza XX Settembre e riconsegnato i certificati elettorali.

Non mancano le sorprese, come la presenza dell’onorevole Paola Pelino, candidata del Pdl alle Europee, che ha partecipato in prima fila, tra i mugugni di qualche organizzatore e il disappunto di parecchi manifestanti. Alle 21.30 la piazza è semivuota, ma pian piano si riempie. L’immagine della prima fila del corteo è emblematica: c’è la Pelino candidata e un manifestante con la maglia «Io non vado a votare».

Il corteo sfila a passo sostenuto e giunge rapidamente sotto la statua di Ovidio. Compaiono due urne elettorali e inizia tra sorrisi amari e un senso di ribellione la riconsegna delle schede. Ci sono gli organizzatori e i commercianti. Antonio Mancini parla di una specie di miracolo. «Ditemi qual è il politico in grado di raccogliere intorno a sè tutta questa gente con un appello la sera prima sui media. La città, per la prima volta, ha risposto alla grande».

In mezz’ora è stato depositato oltre un centinaio di schede. Le urne resteranno aperte fino alle 22 di questa sera. L’odore di citronella asseconda una serata gradevole dal punto di vista climatico. I palazzi del corso scrutano silenziosi il corteo, mentre serpeggia la rabbia della gente di questa terra che molti considerano abbandonata a se stessa. Qualche diversità di opinione tra due degli organizzatori. Antonio Ruffini, dell’associazione “Insieme per il Centro Abruzzo”, appare deluso e parla di «numero di persone inferiore alle attese e di assenza della gente comune. Non volevo solo i commercianti. Ci lamentiamo sempre e non partecipiamo mai, non facciamo mai nulla di concreto», non mancando di sottolineare l’inopportunità della presenza della Pelino.

Lo contraddice il presidente provinciale della Confcommercio, Claudio Mariotti: «Non devi dire così», lo redarguisce «la gente c’è ed è esasperata. Siamo meravigliati semmai della presenza della Pelino, avremmo preferito la presenza del sindaco e di qualche rappresentante della giunta comunale».

Franco Ruggeri, vicepresidente provinciale di Confesercenti e del Consorzio Centro storico, si dice soddifìsfatto e sottolinea come «la gente non voglia più aspettare con le mani in mano, ma voglia iniziare a dire la sua». Un gruppetto di persone è l’immagine della rabbia. «Se pensano che non siamo terremotati, allora perché tutti questi vigili del fuoco in città?». Maria Pia Di Bucci, commerciante, attacca l’onorevole Paola Pelino: «Ci ha rubato uno spazio che non le apparteneva. Noi protestiamo contro quelli come lei».

La Pelino si difende: «La mia presenza serve a dimostrare che sono vicina a queste persone e che pur non condividendo la riconsegna delle schede elettorali, come cittadina e come commerciante capisco i loro problemi e condivido le proteste. Dobbiamo trovare insieme una strada per vedere riconosciuti i nostri diritti».
Pungente il commento dell’assessore Teresa Nannarone, assente alla manifestazione: «La Pelino ha riconsegnato la scheda elettorale, non si vota nemmeno lei».