la polemica 

Sede unica comunale, una chimera 

Il consigliere Romano: «Mancanza totale di programmazione»

L’AQUILA. Paolo Romano, capogruppo del Passo Possibile, interviene sul tema della sede unica comunale.
«Tra le tante dichiarazioni della nuova giunta, sulla sede unica comunale l’inchiostro non tiene il passo delle chiacchiere che circolano. L’ultima: “L’ubicazione di Collemaggio sembra non convincere più l’esecutivo” deriva dal fatto che finalmente si sono accorti che progetto e fondi del Masterplan su quell’area non sono più rimodulabili. A due anni dall’insediamento di questa giunta», sostiene Romano, «assistiamo ancora alla mancanza totale di programmazione e prospettiva, prima ancora che di progettazione. Una carenza che di certo non potrà essere risolta con alcun commissario, qualora queste figure fossero inserite, al momento non ve n’è traccia, nello Sblocca cantieri. Intanto si continuano a pagare i fitti passivi per le sedi comunali e il Settore Ricostruzione a via Avezzano non ha ancora ricevuto direttive per spostarsi nell’ex sede dell’Inps nonostante il sindaco l’avesse dato per imminente già al momento delle sue dimissioni. Come denunciato più volte, la preoccupazione sta nel rischio sempre più concreto di perdita dei 10 mln del Masterplan di Collemaggio che deve obbligatoriamente avere entro il 31 dicembre 2019 la gara per l’affidamento dei lavori, mentre i 35 mln della Cipe stanziati per la Sede unica sono stati nel frattempo dimezzati per la realizzazione dell’autoparco comunale senza la preventiva rimodulazione da parte del Cipe. Si predilige far sapere alla città dove andranno i mezzi dell’autoparco invece piuttosto che dove dovranno recarsi in futuro i cittadini per le loro pratiche. Quello dove sorgerà l’autoparco e forse andranno Polizia Municipale e Protezione civile era il sedime scelto dalla precedente amministrazione per la sede unica; secondo la relazione firmata dall’allora direttore di dipartimento, Fabrizi, l’immobile sarebbe stato sicuro sismicamente e autosostenibile energeticamente e la progettazione sarebbe scaturita da un concorso tramite la piattaforma dell’Ordine degli Architetti di Milano. La scelta si basava sul fatto che l’area fosse già di proprietà comunale, ubicata sulla migliore direttrice viaria, vicina alla stazione e a completamento del polo direzionale con tribunale e uffici Demanio; inoltre la realizzazione della sede avrebbe introdotto una notevole riqualificazione del contesto e permesso gli interventi migliorativi sul fosso di San Giuliano, così come dichiarò l’Università alla quale si commissionò uno studio. Tutto questo è stato stralciato per annunciare che gli uffici non andranno più a Collemaggio ma su un terreno (privato?) da individuare. A questo punto sarebbe meglio indicare l’area ex Caserma Rossi quale sedime per la Sede Unica, con nuova viabilità piano traffico adeguato».