Senza bilancio fasce deboli a rischio

L’assessore comunale Pelini: «In pericolo sostegni al reddito e bonus scuola»

L’AQUILA. Da otto mesi il governo è informato. Per approvare il bilancio di previsione 2016 del Comune dell’Aquila mancano 18,9 milioni di euro, come conteggiato dall’Ufficio speciale per la ricostruzione. Servono per coprire la differenza tra le maggiori uscite e le minori entrate che si sconta dal sisma del 2009.

Il primo a lanciare l’allarme, in un articolo pubblicato dal Centro lo scorso 9 marzo, è stato l’assessore all’Assistenza alla popolazione Fabio Pelini. Ora c'è la corsa contro il tempo: se questi soldi non arrivano entro il 25 maggio, ultima data entro cui va approvato lo strumento finanziario in base alla diffida del prefetto Francesco Alecci, salta l’amministrazione comunale. Sindaco e giunta sono pronti a dimettersi. E si sfascia anche la coalizione del centrosinistra. Se invece il governo annuncerà di averli inseriti nel decreto Enti locali, non potranno comunque essere trasferiti prima della fine di giugno. E anche in questo caso le conseguenze sui cittadini saranno pesanti.

L’assessore Pelini descrive gli scenari possibili. Con una premessa: «Spieghino, il governo e i parlamentari abruzzesi», sottolinea Pelini, «perché non sono stati capaci, in otto mesi di confronto con il Comune dell’Aquila e l’Ufficio speciale per la ricostruzione, di trasferire nemmeno un centesimo per il bilancio 2016».

Ma cosa può succedere dopo il 25 maggio? «Nel migliore dei casi», spiega ancora l’assessore comunale, «il governo vuole farci tirare il collo fino all’ultimo, denotando quantomeno superficialità e pressappochismo, e il sottosegretario alla ricostruzione Paola De Micheli, che sarà all’Aquila il 24 maggio, annuncerà che i 20 milioni arriveranno con il decreto Enti locali. Ma non prima della fine di giugno. Saremo allora costretti ad approvare un bilancio tecnico, impostato su mutui e spese obbligatorie. È la soluzione che auspichiamo, ma ci troveremo di fronte a una situazione comunque drammatica, che metterà a repentaglio, senza una successiva variazione di bilancio, alcuni servizi a domanda individuale, come quelli scolastici, i bonus di sostegno al reddito, i contributi per sociale, cultura e turismo. Senza dimenticare il già approvato aumento del 20 per cento sulla Tari, la tassa sui rifiuti. E a settembre, inoltre, potrebbe non essere coperto il contratto di servizio con l’Aquilana società multiservizi, con il rischio di ritrovarci la spazzatura per strada. Se invece c’è dell’altro», conclude l’assessore Pelini, «e cioè una valutazione di ordine contabile, oppure, ancor peggio, un disegno politico, cadrà l’amministrazione comunale, verrà nominato un commissario governativo, si dovranno stanziare dei soldi per garantire la gestione dell’ordinario e si sarà inferto un colpo mortale alla città. Imploderà anche l’attuale alleanza progressista e il Partito democratico, a tutti i livelli, dovrà assumersi le responsabilità di questo disastro».

Romana Scopano

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