Sequestrata megadiscarica abusiva

Prezza, l’area è la stessa dove era prevista la realizzazione di un centro di accoglienza per profughi. Tre persone indagate

PREZZA. Una megadiscarica di 15mila metri cubi di rifiuti, pericolosi e non, individuata in un’area di proprietà privata di circa tremila metri quadri vicino l’acquedotto in uso al Comune di Pratola Peligna, è stata posta sotto sequestro a Prezza nella zona dove sarebbe dovuto sorgere un centro per l’accoglienza di profughi.

Tre persone sono state denunciate con l’accusa di reati ambientali, attività di gestione di rifiuti non autorizzata e getto pericoloso di cose. L’operazione è stata condotta, nell’ambito di un servizio per la tutela del patrimonio ambientale, dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Sulmona, in sinergia con il Corpo Forestale di Sulmona e il Nipaf del Comando provinciale dell’Aquila. I rifiuti, interrati a una profondità di circa due metri, senza alcun criterio, erano materiali edili di risulta, plastica, ferro, accumulatori di piombo e fusti contenenti liquido oleoso nero. Durante l’attività di polizia giudiziaria sono stati trovati abbandonati, in modo incontrollato, resti di autovetture, amianto, recipienti contenenti solventi e altri materiali tra cui presunti rifiuti ospedalieri.

Grazie all’utilizzo del geomagnetometro della Forestale – gestito dal personale in servizio al Nucleo investigativo centrale di polizia ambientale e forestale (Nicaf)-Laboratorio mobile unità di indagine e di repertazione scientifica – e alla collaborazione dell’Ingv, sono stati eseguiti puntuali sondaggi geologici nel terreno, riuscendo a scoprire i 15 mila metri cubi di rifiuti. La compromissione dell’habitat naturale e le conseguenze del mancato rispetto per l’ambiente hanno determinato l’intervento degli agenti della Forestale e delle Fiamme gialle interrompendo, così, condotte illecite, fonte di rischi per l’ambiente e per l’incolumità delle persone.

Sono in corso ulteriori accertamenti volti a verificare eventuali altre responsabilità. L’area è stata posta sotto sequestro penale, sono state acquisite immagini e sono state disposte perizie tecniche sui rifiuti attraverso il ricorso al personale dell’Arta. Tutto il materiale raccolto è entrato a far parte di un fascicolo che la polizia giudiziaria invierà alla magistratura. Sotto monitoraggio anche il vicino acquedotto a servizio di Pratola Peligna tanto che il sindaco Antonio De Crescentiis si è detto fortemente preoccupato della notizia.

«Già da oggi chiederò alla Saca, che gestisce il ciclo integrato dell’acqua, di fare i necessari controlli», afferma il primo cittadino. «Di certo non è una bella notizia per il nostro territorio e spero che sia una cosa più circoscritta di quello che sembra».

Da presidente della Provincia ha quindi aggiunto: «Aspettiamo fiduciosi l’esito delle indagini portate avanti con grande perizia e professionalità da squadre specializzate e personale competente. Per quello che ci riguarda ci mettiamo a disposizione come ente provinciale, per qualsiasi evenienza e chiederemo una punizione esemplare per tutte le persone che saranno ritenute responsabili di quello che considero un vero e proprio attentato al territorio. Uno dei più belli e incontaminati d’Abruzzo». E pensare che proprio sopra la discarica doveva nascere un centro di accoglienza, realizzato con strutture prefabbricate. Il progetto era pronto per essere finanziato e l’iter era già in una fase avanzata. A stopparlo la reazione dei residenti di Prezza che vedevano nella struttura di accoglienza una sorta di campo per disperati. Ora questa nuova tegola.

Claudio Lattanzio

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