Si fa male al Progetto Case, sarà risarcito 

Il Comune ritenuto responsabile dell’incidente, dovrà pagare all’uomo 30mila euro: passaggio pericoloso non segnalato

L’AQUILA. Il tribunale ha condannato il Comune dell’Aquila a risarcire, per complessivi 30mila euro, un uomo che cadde a causa della scarsa manutenzione alla struttura del Progetto Case di Collebrincioni.
L’incidente ebbe conseguenze gravi visto che l’uomo, M.C., residente a Rieti, riportò un’invalidità permanente dell’8 per cento, oltre all’invalidità assoluta temporanea.
I fatti risalgono ad alcuni anni fa. L’uomo stava camminando insieme ai figli e a un loro cane lungo il marciapiedi che cinge l’edificio situato in via Eude Cicerone.
A un certo punto, appoggiandosi alla ringhiera, che si interrompeva improvvisamente dove c’era un dislivello, ha perso l’equilibrio cadendo da un’altezza di circa un metro.
Il fatto è avvenuto in una zona buia anche a causa della scarsissima illuminazione. L’uomo venne ricoverato d’urgenza al San Salvatore e furono necessari due interventi chirurgici per evitare danni peggiori.
Nel corso del giudizio civile, dunque, si è dimostrato che l’infortunato non aveva alcuna possibilità di evitare l’insidia e non gli sono imputabili negligenze di alcun tipo.
Sono emersi alcuni elementi incontrovertibili a cominciare dal fatto che il dislivello, non protetto dalla ringhiera, non era visibile per la poca luce.
Inoltre le circostanze di tempo e di luogo hanno reso il dislivello una sorta di pericolo occulto e sul luogo non era stata apposta alcuna segnalazione che ne avvisasse la presenza allertando i residenti del Progetto Case.
Fatto, questo, che ha contribuito ad aggravare la responsabilità della pubblica amministrazione che, al riguardo, è rimasta inerte senza provvedere a mettere in sicurezza i passaggi precari.
A peggiorare la posizione dell’ente la considerazione che quello, come altri edifici di quel Progetto Case, furono dichiarati inagibili pochi mesi dopo quell’incidente oggetto della recente condanna del tribunale.
È venuta meno, dunque, la diligenza nella manutenzione. E, nel ricorso, sono state anche segnalate le molte disfunzioni degli edifici antisismici spesso venute anche alla ribalta delle cronache.
All’attenzione del tribunale, inoltre, sono state portate delle fotografie che attestano come il pericolo non fosse visibile, oltre alle testimonianze di chi era in zona. Nel corso del giudizio il ricorrente è stato assistito dall’avvocato Giuseppe Aliotta.
L’ente, finora, si è limitato a pagare tramite delibera dirigenziale, le sole spese di giudizio che ammontano a oltre 4mila euro. Poi dovrà pagare anche il resto.
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