Si potrà uscire da scuola con il sì di mamma e papà 

Il dirigente della Vivenza ritocca la direttiva dopo le proteste di alcune famiglie Le mamme: «Ci sono problemi per i ragazzi che utilizzano i mezzi pubblici»  

AVEZZANO. Con un’autocertificazione firmata dalla famiglia, gli alunni che frequentano la scuola media Vivenza possono tornare a casa senza l’obbligo del tutore. Il dirigente scolastico Roberto Puliti, dell’istituto comprensivo Giovanni XXIII-Vivenza di Avezzano, ritocca parzialmente la propria direttiva.
Il provvedimento di Puliti è arrivato nei giorni scorsi in seguito a una recente pronuncia della Corte di Cassazione, relativa a un tragico incidente avvenuto anni fa all’uscita di una scuola in Toscana e che aveva avuto un ragazzino come vittima. Sentenza che ha innescato un dibattito nelle scuole di tutta Italia.
Il dirigente della Vivenza, che ad Avezzano è anche la media con il maggior numero di iscritti, ha «ricordato ai genitori degli alunni dell’istituto che sono tenuti ad essere presenti, davanti al plesso agli orari di uscita specificati nel regolamento, per riprendere i propri figli che, in caso di congrua assenza nell’ordine di 10 minuti, si incorre nel reato di abbandono dei minori». Specificando nel provvedimento che in caso di inadempienze il docente dell’ultima ora che accompagna gli alunni all’uscita è tenuto ad avvertire le forze dell’ordine».
Nella direttiva, inoltre, «si chiede pertanto di segnalare tempestivamente all’uscita degli alunni la propria presenza ai docenti, ovvero segnalare in segreteria i dati delle persone delegate con il relativo modulo di autodichiarazione e delega, disponibile a scuola o reperibile sul sito».
Un’avvertenza anche per gli alunni che alla Vivenza frequentano i corsi a indirizzo musicale: «Sono tenuti a rimanere nelle classi di appartenenza, con l’insegnante di strumento musicale».
Il provvedimento ha innescato le immancabili discussioni tra i genitori. Qualcuno ha provveduto a riempire i moduli, indicando come tutori nonni, zii o parenti vari, altri hanno protestano ritenendo ingiustificato il provvedimento. Così ieri mattina un gruppo di genitori è andato a colloquio con il preside Puliti e si è arrivati a un compromesso. Con un’autocertificazione firmata dalla famiglia, nella quale si dispensa la scuola da ogni responsabilità, gli alunni possono tornare a casa in modo autonomo. Autocertificazione che va consegnata negli uffici della segreteria dell’istituto scolastico.
«Il problema», spiega un gruppo di mamme, «si pone soprattutto per quei ragazzi che vivono in altri paesi e che tornano a casa utilizzando mezzi pubblici. Capiamo le ragioni della scuola, ma il provvedimento, così come concepito, è troppo restrittivo. Ringraziamo il preside per la collaborazione mostrata». (r.rs.)
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