Silurata la Bianchi, è fuori dal consiglio

La commissione premia De Gennaro il più votato di Forza Italia. Fiori dalle donne del Comune per il sindaco Casini

SULMONA. Ha fatto il diavolo a quattro pur di entrare in consiglio comunale, arrivando anche a spaccare il suo partito quando ha capito che l’unico modo per riuscirci era quello di apparentarsi con il candidato, espressione del Pd, che aveva più volte attaccato in campagna elettorale. Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Così ieri mattina per Elisabetta Bianchi, candidata a sindaco di Forza Italia fortemente voluta dalla senatrice Paola Pelino, è arrivata un’altra brutta sorpresa. Bocciata dalle urne prima e adesso dalla commissione mandamentale del tribunale di Sulmona che, in seguito alla verifica chiesta dal segretario regionale del Partito socialista, Massimo Carugno, ha deciso di escluderla dal consiglio comunale. Al suo posto entra Alessandro De Gennaro. Secondo la commissione mandamentale presieduta dal giudice Giuseppe Ferruccio, il seggio di Forza Italia acquisito in seguito all’apparentamento con il candidato sindaco Bruno Di Masci, spetta al candidato consigliere che ha ottenuto più preferenze nella lista di Forza Italia e non al candidato sindaco, perché con l’apparentamento è venuto meno il legame tra la lista e il candidato sindaco originario. «Ciò che conta è che Forza Italia sia rappresentata in consiglio comunale», ha affermato a caldo la Bianchi, costretta a ingoiare l’amaro boccone, «tuttavia verificheremo in maniera più approfondita il caso, in quanto sul sito del ministero degli Interni risulto ancora tra gli eletti». Come a dire che continuerà la battaglia per essere presente in consiglio comunale. E a darle qualche speranza è il precedente del 2008 che ha visto entrare Silverio Gatta, candidato a sindaco di Sinistra arcobaleno (oggi Sel), il quale era riuscito a sedere sui banchi del municipio dopo essersi apparentato al ballottaggio con il candidato sindaco del centrosinistra, Michele Lombardo, poi sconfitto da Fabio Federico, candidato del centrodestra. L’esclusione della Bianchi ha fatto passare in secondo piano la proclamazione degli eletti. Annamaria Casini, primo sindaco donna della storia politica cittadina, che non è riuscita a trattenere la commozione quando ha visto i fiori che le dipendenti del Comune le hanno fatto trovare sulla scrivania. «Ho trovato un’accoglienza calorosa dei dipendenti», ha affermato, «Sulmona si aspetta dei risultati e noi saremo determinati nel lavorare al meglio per il bene comune. Sarò sindaco di strada, per stare tra la gente, ma anche il palazzo necessita del suo tempo: spero di riuscire a portare Sulmona fuori dalle mura cittadine ed essere anche una sorta di ministro degli Esteri, per farla diventare una città europea».

Claudio Lattanzio

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