Sparatoria, respinte le accuse

Il giudice si è riservato di decidere se concedere la libertà ai quattro indagati

SULMONA. Tre hanno risposto alle domande del giudice mentre Marco Quattrociocchi si è avvalso della facoltà di non rispondere. È l’esito dell’interrogatorio di garanzia al quale sono stati sottoposti ieri mattina, i quattro sulmonesi arrestati alla vigilia di Natale con l’accusa di aver esploso un colpo d’arma da fuoco in un luogo pubblico. Luca e Mattia Buccilli, in presenza del loro avvocato, hanno confermato di essersi recati sotto l’abitazione di Daniele Di Cesare e di aver avuto una lite con lui. Nel corso della lite Luca Buccilli avrebbe sferrato un pugno a Di Cesare e subito dopo dice di essere andato via con il fratello a bordo della loro auto. Entrambi i fratelli hanno riferito al giudice di non aver assistito ad alcuna sparatoria e di non aver udito alcun colpo di pistola. Di Cesare avrebbe confermato di essere stato colpito dal pugno e subito dopo di aver perso i sensi finendo per terra davanti al portone della sua abitazione. Anche lui non avrebbe sentito colpi di pistola. Marco Quattrociocchi, difeso dall'avvocato Piercarlo Cirilli, non avrebbe risposto alle domande del giudice che gli avrebbe ripetutamente chiesto se la pistola calibro 22 utilizzata per esplodere il proiettile del quale sono state ritrovate dalla squadra anticrimine del commissariato di Sulmona sia l’ogiva che il bossolo, era di sua proprietà. E se era stato lui a sparare il colpo di pistola udito distintamente da numerosi testimoni. Al termine dell’interrogatorio il giudice si è riservato la decisione se scarcerare o se tenere ancora dietro le sbarre i quattro sulmonesi. Decisione che farà conoscere, molto probabilmente lunedì prossimo. I quattro sono accusati di detenzione illegale di arma da fuoco ed esplosione di colpo di arma da fuoco in luogo pubblico. Con loro è stata denunciata per favoreggiamento, anche la fidanzata di Di Cesare. La lite culminata con l’esplosione di un colpo di pistola è avvenuta lo scorso 1° ottobre in via Pescara sotto l’abitazione di Di Cesare. Indagini della squadra anticrimine del commissariato di Sulmona, e in particolare gli ispettori Daniele L’Erario e Roberto Pizzoferrato insieme a Ramon Safon della Scientifica.

Claudio Lattanzio

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