Stato di agitazione per 50 lavoratori Ripam 

La protesta per «la disparità di trattamento economico tra i dipendenti dell’Aquila e quelli di altre sedi»

L’AQUILA. Scatta lo stato di agitazione del Comitato lavoratori Ripam Abruzzo. Una cinquantina di addetti, dei cento totali impiegati nei vari uffici che si occupano di ricostruzione. I lavoratori evidenziano «una disparità di trattamento economico rispetto alle 50 unità assegnate agli Uffici Speciali dell’Aquila e del cratere, ai quali è stata attribuita un'indennità rispetto al trattamento economico di base. «Recenti modifiche normative hanno introdotto importanti indennità stipendiali, che possono superare il 50% del trattamento economico applicato», scrive il Comitato lavoratori Ripam, «destinate solo ad una parte del personale tecnico-amministrativo impegnato nella ricostruzione, quello presso gli Uffici Speciali. Intendiamo denunciare quello che, a tutti gli effetti, appare come un privilegio piuttosto che un'indennità». Delle 100 unità inviate in Abruzzo, dopo il sisma del 2009, come contingente speciale distaccato dalla sede centrale del ministero delle Infrastrutture, 50 sono state divise tra gli Uffici speciali dell’Aquila e del cratere, altri 50 inviate ad altri uffici che si occupano di ricostruzione della regione. «Inspiegabilmente», sottolinea il Comitato lavoratori Ripam, «soltanto alle 50 unità assegnate agli Uffici speciali di dell’Aquila e del cratere è stata attribuita questa indennità che dovrebbe essere, invece, il riconoscimento della condizione speciale in cui opera tutto il personale distaccato per la ricostruzione post-sisma. Non si comprende tale disparità di trattamento». Annunciato anche «il ricorso a vertenze sindacali, che potrebbero rallentare il processo della ricostruzione. Un favoreggiamento politico che non favorisce la buona amministrazione», dicono, «a danno di quanti operano nei processi di ricostruzione sopperendo anche alle croniche carenze organiche degli enti territoriali e del Provveditorato alle opere pubbliche».
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