Adunanza di 250 motociclisti all'Aquila contro le strade chiuse

LA PROTESTA

Strade montane chiuse, sale la rabbia nell'Aquilano

A Pacentro, i cittadini ripuliscono dai detriti la strada regionale 487. Nel capoluogo, adunanza con 250 motociclisti

PACENTRO. Doppia manifestazione nell'Aquilano contro le strade chiuse dalla Provincia per la mancata manutenzione. A Pacentro, stamani, rispondendo all'appello del sindaco Guido Angelilli, i cittadini hanno fatto la loro parte per sgomberare il nastro d'asfalto della strada regionale 487 chiuso al traffico, così come la strada provinciale 54 per numerosi cedimenti causati da frane e massi che hanno invaso la carreggiata. Intanto, all'Aquila, circa 250 tra motociclisti, ciclisti e cittadini hanno partecipato alla «adunanza di protesta» contro l'ordinanza della Provincia di chiusura alle due ruote, per motivi di sicurezza, di una trentina di strade sul territorio provinciale, considerate di grande rilevanza naturalistica e turistica. Un gruppo è partito alla volta di alcuni percorsi interessati dal divieto. Lo stop è del 26 aprile, con un provvedimento deciso dopo la morte di un motociclista caduto a causa di una buca, tra Barrea e Alfedena, nel Parco nazionale D'Abruzzo Lazio e Molise. Da allora sono divampate polemiche.

I motociclisti metttono toppe d'asfalto per protesta all'Aquila

«Accettiamo un unico epilogo, la riapertura immediata con i limiti previsti per le auto» spiega Massimiliano Mari Fiamma, direttore provinciale di Apindustria. «Ogni giorno che passa si dà una spallata all'economia di questo comprensorio già alle prese con problemi importanti, non ultimo quello della ricostruzione e del rilancio post terremoto». Mari Fiamma non crede all'annuncio del presidente Caruso: «Il presidente ripete la stessa cosa da dieci giorni, il suo obiettivo è smorzare le polemiche, non riaprire le strade. In 18 giorni, l'ente provinciale è riuscito a togliere il divieto su un solo tratto, quello da Barrea a Scanno, che non era neppure il più dissestato».