Strage Filetto, omaggio alle 17 vittime 

La frazione commemora i 73 anni dall’eccidio nazifascista. L’ultima cerimonia di Cialente da sindaco

L’AQUILA. Con la deposizione di una corona di fiori è stato commemorato ieri, a Filetto, il 73° anniversario della strage nazifascista del 7 giugno 1944. A deporre la corona il sindaco Massimo Cialente e il prefetto Giuseppe Linardi. Prima della benedizione di don John Jairo Sepulveda Calle, proprio il sindaco Cialente, in quella che è la sua ultima commemorazione in veste di primo cittadino, ha voluto fare un discorso. «Questa è l’ultima volta che vengo qui con la fascia da sindaco. Quella della commemorazione delle stragi di Filetto e Onna era una cosa che facevo anche da ragazzo, quando ho iniziato a fare attività politica. All’epoca pensavo che le due stragi fossero il massimo dell’efferatezza che un uomo potesse compiere. E tutti pensavamo che quei limiti di bassezza ce li fossimo lasciati alle spalle, e che non potessero più ripetersi. E invece oggi ci troviamo di fronte a qualcosa di simile».
«Stavo riflettendo», ha continuato il sindaco, «che il terrorismo di oggi è identico a quello delle stragi di allora. Anche oggi come allora viene colpito senza ragione chi torna a casa dal lavoro. E anche se non verrò con la fascia da sindaco, l’anno prossimo certamente tornerò come semplice cittadino».
Subito dopo, Cialente è stato circondato dagli abitanti di Filetto che chiedevano spiegazioni sui problemi della frazione e anche sull’iter per l’ampliamento del cimitero. La strage ebbe luogo ad opera delle truppe tedesche di occupazione il 7 giugno 1944, come ritorsione ai danni della popolazione civile dopo un’azione dei partigiani contro il presidio militare.
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