Sulmona, Di Toro paga, il sindaco no: bufera-bis sulle multe

L’imprenditore “liberò” la statua di Ovidio: «Impegni non rispettati dal Comune». La Casini: «Cerca soltanto pubblicità, forse è manovrato da chi vuole speculare»

SULMONA. Il sindaco non paga la multa e l’imprenditore sanzionato per aver liberato la statua di Ovidio da cumuli di neve è costretto a provvedere da solo. Ha una coda polemica la vicenda che nel febbraio scorso aveva fatto parlare tutta l’Italia e che sembrava essere stata risolta con una stretta di mano tra il sindaco Annamaria Casini e l’imprenditore edile Pasquale Di Toro.

Ieri mattina, Di Toro si è presentato nella sede della polizia municipale per farsi dare copia della multa ricevuta due mesi fa, quando entrò all’interno della zona a traffico limitato senza autorizzazione, con un camion e una ruspa, per togliere la neve sporca che era stata ammucchiata attorno alla statua di Ovidio simbolo della città. Dopo il clamore suscitato dal fatto, il sindaco aveva invitato l’imprenditore nel suo ufficio annunciando che avrebbe pagato lei, di tasca propria, la sanzione comminata dai vigili urbani a Di Toro. L’imprenditore ha sborsato 93,76 euro (due multe e una piccola sovratassa per la scadenza dei termini).

«Questa mattina (ieri per chi legge, ndc) con stupore mi sono accorto che nessuno aveva provveduto al pagamento della sanzione», sostiene l’imprenditore, «così per evitare ulteriori penalità, ho chiesto alla polizia municipale di pagare il dovuto. C’era stato un impegno da parte del primo cittadino, che se veritiero doveva essere adempiuto dopo qualche giorno. E non toccava quindi a me ricordarle quanto da lei annunciato con tanto di comunicato stampa e con una stretta di mano».

Pronta la replica della Casini, che bolla l’imprenditore come persona in cerca di pubblicità. «Avevo preso un impegno pubblicamente ed era mia intenzione rispettarlo», afferma il sindaco, «cosa che resta tuttora viva e valida. Ho saputo, con stupore, che il signor Pasquale Di Toro si è recato dai vigili urbani, facendosi fotografare e riprendere da tv e giornalisti. A questo punto, sale spontaneo il sospetto che il signor Di Toro possa agire in questo periodo cavalcando l’onda di una ventata di notorietà, nata sulla iniziativa di volontariato, lodevole sì, ma, ribadisco, priva di rispetto delle norme e delle regole».

Quindi l’affondo. «Ci saremmo aspettati maggiore collaborazione dal signor Di Toro, il quale, quando a febbraio scorso si presentò in municipio, su mio invito per comunicargli l’intenzione di saldare personalmente la sua sanzione, asserì con una stretta di mano la sua volontà di agire in maniera corretta e leale. Non vorremmo pensare a un dietro le quinte composto da chi ha intenzione di speculare, per il mero scopo di fare opposizione per niente costruttiva e non a beneficio degli interessi della città. Dispiace che proprio in un momento importante per Sulmona, come la Settimana santa, quando turisti affollano la nostra città», conclude il sindaco Casini, «si possa promuoverla non per le bellezze che offre e per le suggestive e secolari manifestazioni pasquali al fine di incrementare il turismo, ma per evidenziarne aspetti speculativi che nulla hanno a che fare con quello spirito di amore verso la propria terra».

Questa la spiegazione di Di Toro: «La risposta del sindaco è scontata e inutile, perché l’unico dato certo è che la multa non è stata pagata nei tempi previsti, e adesso sposta il tiro da questa questione, che è centrale e scantona, come fece già nel febbraio scorso, dopo la paradossale situazione che ho subìto. Parla di speculazioni, di Settimana santa e di turismo da tutelare quando la città si trova in una situazione di degrado».

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