Sulmona, l’ambulanza ritarda e il medico se ne va via

Viaggio a vuoto per un anziano disabile che avrebbe dovuto sottoporsi a un esame in ospedale

SULMONA. È arrivato in ambulanza in ospedale per sottoporsi a un esame, ma è dovuto tornare indietro perché in ritardo. Così gli operatori della Croce rossa lo hanno caricato di nuovo sul mezzo e riportato a casa. Tutto a spese del paziente. L’episodio – con annessa beffa per l’esborso della spesa del viaggio (a vuoto) di andata e ritorno dell’ambulanza – ha per protagonista un anziano sulmonese.

Alle 10,30 di ieri l’uomo è arrivato in ospedale per sottoporsi a una visita, ma si è sentito rispondere che era troppo tardi e che il medico era andato via da una trentina di minuti. L’uomo, così, ha fatto appena in tempo a richiamare gli operatori della Croce rossa per farsi riportare a casa. Stupiti i familiari per un disservizio creato a un anziano per un piccolo ritardo.

«Non sapevamo nulla di questo limite di orario», confessano i parenti del malato, «ci sembra però eccessiva questa puntualità nel chiudere un servizio, che magari non si rintraccia nelle aperture, nel rispetto dei turni e delle liste di attesa. Inoltre, fare uscire a vuoto una persona anziana, con problemi di deambulazione, con questo freddo e obbligarla a farlo di nuovo è assurdo». Sul caso interviene il Tribunale per i diritti del malato. «La riorganizzazione della rete ospedaliera deve mettere al centro la vita e salute del paziente», afferma Catia Puglielli. «Tutto ciò che nel caso specifico è mancato».

La denuncia arriva all’indomani dell’incontro tra il Tdm e il sindaco Annamaria Casini in cui si è parlato di disservizi e liste di attesa. «Sono state approfondite le problematiche relative alla medicina territoriale», spiega Casini, «e in particolare alla riabilitazione post-ospedaliera e alle liste di attesa, che, oggi, rappresentano una criticità rilevante per una fascia della popolazione della Valle Peligna». I rappresentanti del Tdm hanno sollecitato l’amministrazione a prendere contatto l’Asl. «La sanità territoriale riveste un ruolo determinante per garantire il diritto alla salute», aggiunge Casini, «e sono disponibile a farmi parte attiva affinché la cosa venga affrontata in modo risolutivo dall’Asl. Abbiamo, dunque, deciso che saranno presto sentiti il direttore del distretto di Sulmona e il manager Rinaldo Tordera per trovare le soluzioni più opportune».

©RIPRODUZIONE RISERVATA