Sulmona, l’odissea dei malati di fibrosi polmonare

Costretti a spostarsi all’Aquila per reperire gratuitamente il farmaco necessario. Puglielli (Tdm): il medicinale venga prescritto da un medico della Valle Peligna

SULMONA. Non si arrende il Tribunale per i diritti del malato che torna a sollecitare la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila per porre fine una volta per tutte all’odissea dei malati di fibrosi polmonare della Valle Peligna, costretti a fare la spola con il capoluogo di regione per accedere alle cure. Oltre a patire le conseguenze di una malattia rara e invalidante, i malati di fibrosi polmonare devono anche subire le lungaggini e le diavolerie burocratiche. I pazienti, infatti, sono costretti a recarsi all’Aquila per avere gratuitamente il farmaco necessario per le loro cure, dal momento che sono solo quattro i medici titolati alla prescrizione del principio attivo del pirfenidone. Il medicinale va preso per 28 giorni e poi bisogna sottoporsi ad analisi del sangue per ottenere la nuova prescrizione e ordinarlo, calcolando i circa tre giorni di attesa per l’arrivo nelle farmacie cittadine. Si fa portavoce dei malati di fibrosi polmonare il Tribunale per i diritti del malato, che ha scritto alla Asl per chiedere una soluzione al calvario dei pazienti.

«Sono molte le persone che si trovano in questa situazione», interviene l’avvocato del Tdm, Catia Puglielli, «la gran parte delle quali anziane e dunque impossibilitate a fare questi viaggi della speranza verso L’Aquila. Abbiamo chiesto di individuare un’alternativa perché sono convinta che la soluzione esista, basterebbe poter permettere all’ospedale più vicino di far partire la richiesta per la ricetta al medico all’Aquila per ottenere la prescrizione. Proponiamo che un medico sul territorio peligno si iscriva all’Aifa per l’abilitazione alla prescrizione del farmaco». Dal 2012 i pazienti possono accedere gratuitamente al medicinale fondamentale per curare la rara malattia di cui soffrono, solo che la prescrizione è lunga e complicata. «Al fine di poter accedere al farmaco i malati devono ogni mese tempestivamente attivarsi con transaminasi, prescrizione e richiesta del farmaco per poter ottenere in tempo utile la sua consegna», aggiunge Puglielli, «in alcuni casi addirittura i malati, a causa del loro stato invalidante, devono rinunciare alla cura. Al fine di poter rendere effettivo il diritto alle cure, si chiede, dunque, di apprestare ogni misura necessaria affinché i pazienti non residenti all’Aquila possano relazionarsi con i distretti sanitari o con i presìdi ospedalieri più vicini». (f.p.)

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