Il ministro Pinotti a Sulmona, sullo sfondo Fabrizia Di Lorenzo (foto Claudio Lattanzio)

Sulmona non dimentica: «Il nostro lungo anno senza Fabrizia» 

Al teatro Maria Caniglia, davanti al ministro della Difesa Pinotti, al presidente del Parlamento Europeo Tajani e al vice presidente del Csm Legnini, parla la madre della giovane morta nell’attentato a Berlino

SULMONA. Il telefono che non squilla più col trillo delle interurbane e gli appuntamenti che non vengono più programmati in base al suo ritorno. È stato un lungo anno, il più lungo della sua vita, per Giovanna Frattaroli, la mamma di Fabrizia Di Lorenzo, la giovane sulmonese che un anno fa ha perso la vita in un attentato terroristico a Berlino, mentre comprava i regali di Natale in un mercatino prima di tornare a Sulmona.
IL DOLORE DEI SUOI CARI. Ieri, al teatro comunale Maria Caniglia, la onlus a lei dedicata ha tenuto un appuntamento per ricordare e soprattutto per riaffermare la valenza della multiculturalità e dell’integrazione in un’epoca in cui emigrare all’estero resta per i giovani un’opportunità di maggiore realizzazione. Oggi è il 19 dicembre, un anno esatto dalla tragedia in Germania e i familiari di Fabrizia, la mamma Giovanna, il papà Gaetano e il fratello Gerardo hanno trovato la forza di andare avanti nel nome della onlus e del comitato che perseguono gli ideali di vita della giovane sulmonese.
«La nostra vita non è più la stessa», ha raccontato con grande dignità la mamma Giovanna, «è scontato dirlo e sarebbe così per ognuno. Noi ci sentivamo tre volte al giorno proprio perché Fabrizia era lontana, ora questa casa è più vuota». Sono i cuori dei suoi cari, purtroppo, ad essere più vuoti, riempiti ora da quel po’ di calore che iniziative come quelle di ieri possono dare. I genitori, il fratello e la nonna erano in prima fila e non sono mancati momenti di commozione.
L’EUROPA. Il tema del dibattito, che è stato moderato dal giornalista del Corriere della Sera Giuseppe Guastella, è stato “La nostra Europa”. Hanno partecipato dal palco del Caniglia il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, Giovanni Legnini, vice presidente del Consiglio superiore della Magistratura, e la senatrice Paola Pelino. «Il nostro governo ha avuto una vicinanza assoluta nei confronti della famiglia nei momenti terribili dell’attentato e continua ad essere presente perché lo Stato c’è e deve esserci», è intervenuta la Pinotti. «La lotta al terrorismo, all’immigrazione clandestina e alla disoccupazione giovanile sono le priorità dell’Europa fino alle prossime elezioni del 2019», ha aggiunto Tajani, «temi su cui c’è bisogno, però, di maggiore coordinamento tra gli Stati membri». Ha sollecitato la necessità di una legge a tutela delle vittime del terrorismo Legnini, mentre la Pelino ha posto l'accento sulla necessità di creare maggiori opportunità in Italia. Anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto «ricordare Fabrizia, la cittadina del mondo», attraverso un telegramma spedito a casa dei suoi. LA GERMANIA. La famiglia Di Lorenzo non ha partecipato ieri all’incontro con la cancelliera Angela Merkel e non sarà nemmeno oggi nella capitale tedesca alla commemorazione ufficiale. I Di Lorenzo, come i familiari delle altre 11 vittime, hanno firmato una lettera aperta alla Merkel, criticando la gestione complessiva dell’accaduto e rimproverandole, tra l’altro, di non aver fatto loro personalmente le condoglianze.
LE PERGAMENE. La famiglia Di Lorenzo ha consegnato delle pergamene ai rappresentanti delle forze dell’ordine, in particolare al generale Tullio Del Sette, comandante dei carabinieri, a Flavio Aniello, sostituto comandante della Finanza, al sostituto capo della Polizia Luigi Savona, al maggiore dei vigili urbani, Antonio Litigante, al capitano della compagnia dei carabinieri di Sulmona, Florindo Basilico, a cui è stata donata una targa con dedica. L’evento, presentato da Luca Di Nicola, con la portavoce del Comitato, Rosa Giammarco, non è stato una semplice commemorazione, ma una riflessione nel ricordo, alleggerita dagli intermezzi musicali di Gaetano Di Bacco e Angelo Ottaviani, dal coro della Cappella Pamphiliana diretto da Alessandro Sabatini, oltre che dai balletti di Ada Di Ianni e Alberto Maggi.
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