Sulmona: Punto nascita da chiudere, c’è il verbale 

Per il Comitato nazionale del ministero resta da fissare soltanto una data. Ma dalla Regione arrivano rassicurazioni

SULMONA. Le promesse e le rassicurazioni fatte in campagna elettorale da tutti i partiti politici sulla salvaguardia del punto nascita di Sulmona sembrano di colpo svanite nel nulla. In un verbale del tavolo di monitoraggio del ministero della Salute viene infatti ribadita la decisione di chiudere il punto nascita, invitando la Regione a comunicare la data di chiusura del reparto di neonatologia peligno: «In relazione al percorso nascita rimangono in attesa della comunicazione al Cpnn (Comitato percorso nascite nazionale, ndc) della data di chiusura del Pn di Sulmona».

Il verbale è riferito alla riunione congiunta del tavolo tecnico della verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza che si è tenuta il 28 marzo e il 9 aprile scorso. Quindi per il Comitato percorso nascite il punto nascita di Sulmona è già chiuso perché non rientra nei parametri imposti dalla legge. Ma soprattutto perché la Regione, nel frattempo, non ha fatto nulla, né prodotto alcuna documentazione per arrivare a un ripensamento da parte del Cpnn. La realtà è che ora è tutto nelle mani della Regione che con i fatti dovrà convincere il Comitato percorso nascite nazionale a ripensare la decisione. La priorità è garantire la salute della mamma e del nascituro anche a chi vive nell’Abruzzo interno, a prescindere dal numero dei parti annui. Puntare cioè alla riqualificazione del reparto dotandolo di adeguate attrezzature e di personale medico e paramedico in modo tale da garantire a chi partorisce nell’ospedale di Sulmona, di poterlo fare nella massima sicurezza.

L’"asso nella manica" della Regione sono i tempi di percorrenza tra l’Abruzzo interno e l’ospedale più vicino, qualora il punto nascita di Sulmona venisse soppresso. Tempi di percorrenza che superano in abbondanza i sessanta minuti stabiliti dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari), come margine di sicurezza per garantire un parto tranquillo.
Dalla Regione però arrivano ampie rassicurazioni sul fatto che il punto nascita di Sulmona non sarà soppresso.

«La notizia che è riemersa in questi giorni riguarda una decisione risalente al mese di novembre scorso ed ereditata dalla vecchia amministrazione regionale», precisano la consigliera leghista Antonietta La Porta (nella foto), insieme all’altra consigliera di maggioranza Marianna Scoccia (Udc), «per quel che ci riguarda l’intera maggioranza, presidente Marco Marsilio in testa, si sta opponendo alla chiusura del punto nascita con tutte le forze. E vogliamo portare a casa il risultato e per questo ci stiamo battendo tutti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA