Tagliacozzo: fratelli e cugini avvelenati dai funghi 

In quattro finiscono in ospedale, uno è grave. Dai residui di cibo è stato accertato che sono stati confusi con i porcini

TAGLIACOZZO. Un’intera famiglia avvelenata dai funghi incautamente raccolti e consumati. Quattro persone, due fratelli e due cugini, tutti turisti romani, sono finiti al Pronto soccorso. I medici li tengono sotto osservazione. Uno di loro in particolare ha sintomi più gravi perché ha mangiato un quantitativo maggiore. Spaghetti con i funghi che hanno rischiato di rovinare la vacanza.
CORSA IN OSPEDALE. Il gruppo si è presentato nel tardo pomeriggio di ieri al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Tagliacozzo con gravi sintomi di avvelenamento, tra cui nausea, vomito, mal di pancia e vertigini. Sono stati immediatamente soccorsi e trasferiti all’ospedale di Avezzano. Qui i medici hanno allertato il Centro antiveleni. Il personale medico ha eseguito degli accertamenti per capire la tipologia di fungo ingerito e la pericolosità.
LE IPOTESI. E' stato contattato il servizio ispettivo micologico dell’Asl provinciale e convocato per una consulenza il micologo Stefano Maggi. Il medico è andato in ospedale per raccogliere informazioni e per parlare con le persone intossicate al fine di capire quali funghi siano stati ingeriti. Inizialmente si pensava agli effetti della clitocybe olearia, scambiata con i comuni galletti. Invece il fungo denominato dell’ulivo è velenoso nonostante il suo bell’aspetto. Questo fungo se ingerito provoca intossicazioni di tipo gastrointestinale. Non è mortale ma è molto pericoloso. Molto dipende dalla quantità. Successivamente, però, anche attraverso l’analisi di alcuni residui di cibo, è stato accertato che il gruppo ha ingerito il cosiddetto boleto specioso, forse confuso con il porcino, e che può essere consumato solo dopo una adeguata cottura (va bollito a lungo). Per tale motivo gli esperti ne sconsigliano la raccolta.
 

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