L'Aquila

Telecamere in centro: si parte dai portici di San Bernardino

Il Comune vuole affrettare i tempi per l’inaugurazione. L’assessore Di Stefano: «Così i teppisti avranno vita dura»

L’AQUILA. La data dell’inaugurazione non è ancora stata fissata. Ma prima di Natale i portici di San Bernardino, luogo simbolo del centro storico, per decenni ritrovo di generazioni di giovani aquilani, verranno restituiti alla città. Un ulteriore passo verso quella normalità che faticosamente L’Aquila cerca di riconquistare. Un nuovo look, dopo il restauro eseguito dal Provveditorato alle opere pubbliche, ma soprattutto più sicurezza.

Nel tratto che collega i Quattro Cantoni a San Bernardino sono state installate quattro telecamere a circuito chiuso che registreranno i movimenti nella zona. Una misura chiesta dal Comune, che si è resa necessaria alla luce dei recenti atti di vandalismo, ai danni delle colonne di pietra bianca appena risistemate. Ma non sono mancati, negli ultimi mesi, altri episodi, come le denunce della polizia per spaccio di stupefacenti e la caduta di un ragazzo da una delle aperture laterali, i cosiddetti finestroni che affacciano su via San Bernardino.

«Ho chiesto personalmente, con una lettera formale indirizzata al Provveditorato alle opere pubbliche, che si è occupato dei lavori di restauro, di installare le telecamere sotto i portici di San Bernardino», spiega Pietro Di Stefano, assessore alla Ricostruzione. «Occhi meccanici che vigileranno costantemente per tenere sotto controllo la zona e contrastare l’azione dei vandali, che distruggono anche ciò che viene riportato alla luce». Dopo il sisma sono stati riaperti al pubblico piccoli pezzi dei portici, in corrispondenza di bar e pub. «Prima delle festività natalizie», afferma Di Stefano, «intendiamo inaugurare l’intero percorso degli storici portici di San Bernardino, uno dei luoghi dello “struscio”, che ha visto crescere generazioni di aquilani. Manca solo la sistemazione dell’impianto d’illuminazione, mentre il circuito di telecamere è già funzionante e andrà a inserirsi nel più complesso sistema di videosorveglianza che sarà attivato in centro storico».

Una misura di controllo del territorio, in una città sempre più preda di atti vandalici e micro-criminalità. In particolare il centro, dove numerose sono state le denunce per spaccio. «Non possiamo lasciare la città nelle mani di teppisti che si divertono a deturpare ciò che viene riportato all’antico splendore», conclude Di Stefano. «I monumenti vanno preservati da azioni sconsiderate volte solo a vanificare gli sforzi di una collettività, che da sempre identifica nel centro storico un punto di aggregazione e di socializzazione».

Monica Pelliccione

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